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sabato 8 febbraio 2014

Sii quello che sei! - Riflessioni sul Vangelo di domenica 9 febbraio 2014

Fin da bambini piccoli abbiamo tutti scoperto con amarezza che nella vita non avremmo potuto fare sempre e solo quello che ci passa per la testa, crescendo, poi, abbiamo scoperto che abbiamo anche degli obblighi, dei doveri: ci tocca fare cose senza averne la minima voglia.
Col tempo, chi più chi meno, ci siamo rassegnati a questa condizione di costretti e viviamo spesso in una latente frustrazione, ci accontentiamo della nostra vita ma in fondo la vorremmo ben diversa, più corrispondente a quella che pensiamo essere la nostra vera natura. Abbiamo ben chiaro, infatti, che per essere veramente felici dobbiamo poter vivere una vita che sia conforme a quello che siamo: "se potessi fare quello che voglio, vivere per quello che sono!"
Ma sappiamo davvero quello che siamo? Siamo certi di conoscere la nostra vera natura?
Questa domenica Gesù ci aiuta a capire chi siamo veramente, quale sia la nostra vera natura, perché quell'intuizione è giusta, è vero che saremo veramente felici solo quando vivremo secondo quello che siamo e Gesù ci vuole felici.

Per prima cosa dobbiamo sgombrare la mente da un pregiudizio che tutti abbiamo: il Vangelo non è un manuale di buone maniere, non mi dice cosa devo fare, non mi impone un comportamento.
Il Vangelo mi dice chi sono, qual è la mia vera natura e mi guida a fare scelte che siano conformi perché possa vivere felice. La prospettiva è totalmente diversa!
Nella pagina di Vangelo di questa domenica Gesù ci dice "voi SIETE il sale della terra... voi SIETE la luce del mondo": usa l'indicativo presente non il congiuntivo esortativo. Non ci sta dicendo cosa fare ma cosa siamo.

Siamo cristiani, siamo suoi discepoli, e averLo accolto nella nostra vita ci ha trasformati e ha fatto di noi il sale della terra e la luce del mondo: la nostra natura ora è essere sale e luce.
Se quindi vogliamo essere veramente felici, se vogliamo vivere una vita piena e gioiosa, dobbiamo iniziare a dare sapore e a illuminare perché è questo che fanno il sale e la luce. Per farlo dobbiamo donarci ai fratelli: il sale per dare sapore deve sciogliersi, la lampada per illuminare deve consumare il suo olio, il cristiano per essere se stesso deve donarsi ai fratelli, compiere opere buone. Essere discepoli di Cristo è aver capito che la nostra vera natura è amare per cui compiere opere buone non è un obbligo, un'imposizione, una richiesta ma semplicemente vivere quello che siamo.

Ripeto, il Vangelo non è un manuale di buone maniere, non ci sta dicendo cosa dobbiamo fare ma cosa siamo, Gesù non ci impone delle regole di comportamento ci dice solo "Sii quello che sei! Non aver paura, non continuare a rimuginare sulla tua vita, sulle tue scelte, sulle tue sofferenze! Vivi amando! Ama! È più facile di quello che pensi! E troverai la tua gioia!"
Con il Battesimo il Signore ha acceso nel nostro cuore la fiamma dello Spirito Santo, è Lui la nostra luce che rischiara la nostra vita e la vita dei nostri fratelli accanto a noi, è Lui l'amore del Padre che ci rende capaci di amare come Cristo ci ha amato e così donare la nostra vita!

Perché, allora, ci sembra così difficile?
Perché non ci siamo ancora decisi a credere a quello che il Signore ci ha detto, perché pensiamo che pretenda da noi qualcosa che è al di sopra delle nostre forze e possibilità, perché pensiamo di dover pagare il suo amore con la nostra fatica, perché pensiamo di dover raggiungere un livello di perfezione che vediamo troppo lontano da noi.
Ma non è così! Gesù ci dice oggi: tu SEI sale e luce! e Gesù non mente quindi è vero che siamo sale e luce!
Compiamo oggi un vero atto di fede, diciamo al Signore "Io CREDO che tu mi hai amato gratuitamente, che mi hai donato il tuo Spirito che ora vive e ama in me e mi rende sorgente di amore, sale che dà sapore, luce che illumina!"
Attenzione! L'atto di fede non è qualcosa che dobbiamo "sentire", la fede non è un sentimento ma un atto di volontà. Nella vita ci capita tante volte di fare cose che non "sentiamo" che non ci emozionano ma le facciamo (dunque vogliamo farle) perché sappiamo che è giusto così, perché ci fidiamo di chi ci ha detto di fare così. Oggi dobbiamo fare la stessa cosa, dobbiamo compiere un atto di fede, dobbiamo voler credere che il Signore ci ha veramente salvati e ci ha resi suoi cooperatori nell'annunciare il suo amore per ogni uomo!

Vivere una vita di amore che si dona non ci sembrerà più una cosa da pochi eletti, una cosa che sanno fare solo i santi ma capiremo che è la nostra vera natura ed è ciò che ci dona una gioia che non potevamo nemmeno immaginare e chi ci sta accanto sarà inondato di questo amore che lo Spirito Santo fa sgorgare in noi e "renderà gloria al Padre" capirà, cioè, che Dio è davvero un Padre tenerissimo che ama ciascuno di noi!

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