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domenica 19 gennaio 2014

Un vulcano nel cuore... il fuoco dello Spirito

Avete presente un vulcano? La sua forza, il suo calore, il bagliore... da questa mattina il mio cuore è così!
Che mi è successo? Ieri ho ricevuto l'Effusione dello Spirito Santo nella Comunità Gesù Ama del Rinnovamento Carismatico Cattolico che ho iniziato a seguire da qualche mese e di cui ho già dato alcune testimonianze.
Chi mi conosce avrà, probabilmente, strabuzzato gli occhi e sarà rimasto senza parole, o per lo meno piuttosto confuso.
Sì, perché io appartenevo a quel gruppo di sacerdoti, ahimè piuttosto cospicuo, che nutrono sospetti e scetticismo nei confronti delle Comunità Carismatiche.
Diciamoci la verità, a chi partecipa per la prima volta a una preghiera carismatica qualche perplessità è anche normale che venga perché alcune manifestazioni sono difficili da comprenderle finché non si vivono.
La pensavo anche io così, poi gradualmente ho iniziato a cambiare opinione. Ho già raccontato nei post precedenti come il Signore mi abbia fatto percepire la sua presenza, mi abbia donato un'esperienza di preghiera vera e profonda e di come abbia fatto crescere il desiderio di approfondire questo cammino. Per fare questo ha saputo servirsi dei fratelli della comunità che, docili allo Spirito, prima mi hanno invitato a partecipare al ritiro di Effusione e poi mi hanno chiesto se desiderassi ricevere io stesso la preghiera di Effusione. Nessuno di loro sapeva, perché non lo avevo detto a nessuno, che era un desiderio che avevo sentito nascere nel cuore ma che timidamente non me la sentivo di esprimere... ci ha pensato Lui!
Così venerdì 17 gennaio sono partito per Sacrofano per partecipare al ritiro di Effusione con il cuore colmo di attesa, quasi quanto i giorni che avevano preceduto la mia ordinazione sacerdotale.
Penso sia importante precisare che, malgrado l'esperienza fatta e il desiderio di vivere questo momento, restavano in me tre domande:
1. Cos'è il riposo nello Spirito?
2. Come funziona la preghiera in lingue?
3. L'Effusione è davvero come la descrivono?
Avrei potuto chiedere ai fratelli di spiegarmi ma temevo rimanesse poi in me un dubbio latente che potesse essere una suggestione personale, c'era una sola persona di cui mi potevo fidare ciecamente, la cui parola nessuno avrebbe mai potuto mettere in discussione: il Signore! Così ho pregato e ho chiesto al Signore che mi facesse capire, mi sono abbandonato a Lui certo che Lui non mi inganna mai.
Alla prima domanda il Signore ha risposto venerdì pomeriggio.
Durante la preghiera comunitaria io ero al mio posto, c'erano altri attorno a me ma nessuno mi stava imponendo le mani o mi toccava, nessuno aveva parlato di riposo nello Spirito durante la preghiera, io ho chiuso gli occhi e sono caduto sulla sedia dietro di me come se mi fossi addormentato in un istante. Descrivere l'esperienza è difficile... proviamoci! Avete presente quando siete a letto e avete trovato la posizione ideale,quella in cui siete comodissimi, ve ne state al calduccio e vi viene da dire "e chi si muove più? sto tanto bene così!"... ecco il riposo nello Spirito è così ma mille volte meglio. Sono rimasto così forse una decina di minuti, perfettamente cosciente di quello che accadeva intorno a me, perfettamente padrone di me stesso, non ho avvertito nulla che mi costringesse o che limitasse anche di una sola virgola la mia libertà, nulla! Dunque il mio corpo era perfettamente rilassato e riposato e il mio spirito era nella pace e nella serenità. Queste parole un po' sconnesse non rendono però veramente quello che ho vissuto, so però che niente mi ha condizionato né è stata una mia simulazione perché mi ha sorpreso totalmente.
Poi è arrivato sabato, il giorno dell'Effusione.
L'intera giornata l'abbiamo trascorsa in preghiera davanti a Gesù nel Santissimo Sacramento mentre uno alla volta venivamo chiamati per la preghiera di Effusione.
Era davvero molto tempo che non pregavo così intensamente e profondamente, il Signore mi ha fatto comprendere che stava guarendo le mie ferite, che ciò che per molto tempo mi aveva fatto male ora Lui lo guariva, ho sentito la vicinanza di Maria Santissima e di una persona defunta a me molto cara. Tutto questo è rimasto tra me e il Signore, non ne ho parlato con nessuno, ci tengo a sottolinearlo perché è ciò con cui il Signore ha risposto alle altre due domande.
Sono venuti a chiamarmi per la preghiera di Effusione, mi hanno portato in una saletta dove sei tra fratelli e sorelle mi hanno accolto e dopo essermi presentato brevemente hanno iniziato a pregare per me imponendomi le mani. Quasi immediatamente sono nuovamente andato nel riposo dello Spirito e i fratelli e le sorelle attorno a me hanno cominciato a dirmi quello che lo Spirito Santo stava facendo loro percepire. Mi hanno detto della persona a me cara che stava intercedendo per me (non in modo generico ma con grande precisione), mi hanno detto della guarigione (anche qui con riferimenti chiari che solo io conoscevo), mi hanno detto dell'intercessione di Maria Santissima descrivendomi esattamente l'immagine che avevo percepito io durante la preghiera. Così il Signore ha risposto alla mia terza domanda: quelle immagini, quei particolari potevano venire solo ed esclusivamente da Lui.
Ne rimane ancora una: il canto in lingue! Durante la preghiera di Effusione una delle sorelle mi ha detto queste parole "lo Spirito vuole farti il dono delle lingue, lo vuoi?" Non ho esitato nemmeno un istante e ho detto Sì! Non ho ancora ben capito come sia esattamente questa esperienza dello Spirito, per ora ho capito che è possibile solo quando faccio tacere completamente il mio io e lascio che lo Spirito preghi in me come dice san Paolo "lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili" Rm 8,26.
I fratelli e le sorelle mi hanno poi annunciato i carismi che lo Spirito mi ha voluto donare perché vorrà servirsi di me per il suo disegno d'amore.
Io ora mi sento come un bimbo la mattina di Natale, circondato dai regali e con la confusione in testa per non saper da dove cominciare.
Non so a cosa mi chiamerà il Signore, come mi chiederà di usare i carismi che mi ha donato, di una sola cosa sono certo che il 18 gennaio 2014 il Signore ha cambiato la mia vita in modo irreversibile, io pensavo mi avesse già donato tanto e invece mi ha donato ancora molto di più.
A chi legge queste mie righe un po' sconnesse e strampalate, ma che vengono dal cuore, chiedo di pregare per me affinché io mi possa sempre mantenere umile e docile allo Spirito Santo, perché solo così potrò vivere questa chiamata speciale che mi ha voluto fare con mia enorme sorpresa.
Ai miei confratelli sacerdoti scettici e critici chiedo di fidarvi di Dio! Siete sacerdoti e sapete capire quando state pregando per davvero o quando state parlando al vento, sapete riconoscere la presenza di Dio quindi, invece di bollare subito l'esperienza carismatica come una cosa da esaltati chiedete a Dio che vi illumini e che vi faccia capire, lo sapete Lui non vi mente. Poi non è mica detto che dobbiate tutti diventare carismatici, si può essere santi cristiani e sacerdoti anche senza l'esperienza carismatica.
Soprattutto non fate ostruzionismo, non negate ai vostri fedeli e a voi stessi la possibilità di provare, ricordate le parole di Gamaliele "Non vi accada di trovarvi addirittura a combattere contro Dio!" At 5, 39.
Fidatevi dello Spirito, non ve ne pentirete!

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