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sabato 18 luglio 2015

Tempo di riposo e di pace del cuore - Riflessione sul Vangelo di domenica 19 luglio 2015

Il caldo torrido di questi giorni non ci permette di dubitarne: siamo in estate! Siamo nella stagione delle vacanze, le tanto attese e sospirate vacanze!
Aspettiamo le vacanze per poterci riposare dalle fatiche dei tanti impegni della nostra vita quotidiana che spesso ci lasciano sfiniti con il desiderio di mollare tutto per rifocillarci un po'.
La fatica, però, non è tutta uguale, c'è fatica e fatica. 
C'è una fatica buona, quella che viene dall'impegno quotidiano nel compimento dei nostri doveri, dal prenderci cura delle persone che abbiamo accanto, dall'impegnarci ogni giorno ad annunciare il Vangelo con i nostri gesti, le nostre parole, le nostre scelte, dal compiere la volontà di Dio.
C'è poi un'altra fatica, questa però non è una fatica buona, la provoca il nostro inseguire i nostri progetti, le nostre idee, i nostri capricci. È una fatica generata dall'ansia del domani, dal pensare che tutto dipenda solo da noi, dalle nostre forze, dalle nostre capacità, un'ansia che ci ritroviamo quando abbiamo chiuso il Signore fuori dalla nostra vita, quando abbiamo deciso che facciamo meglio da soli. È l'ansia di chi non ha una guida sicura e si trova a vagare per la vita continuando a chiedersi se ciò che sta facendo sia la cosa giusta. 
La pagina di Vangelo di questa domenica ci presenta entrambe queste fatiche. 
C'è la fatica buona dei discepoli che tornano da Gesù e gli raccontano con entusiasmo la loro prima esperienza di annuncio del Vangelo. Gesù ne è felice ma nota anche la loro stanchezza fisica, fatica buona, e li invita a ritirarsi in disparte per riposarsi un po'. Gesù non è un imprenditore interessato solo al profitto, si prende cura dei suoi e li invita a prendere una pausa affinché il riposo faccia ritrovare loro le forze per riprendere poi l'impegno apostolico. Anche il riposo, anche la vacanza è un dono, una grazia di Dio per noi, è l'occasione per ritemprarci per riprendere fiato, anche per riguardare a quanto il Signore ci ha dato di compiere. Sarebbe bello se, durante questo tempo estivo, potessimo ritagliare qualche momento di preghiera in più per raccontare a Gesù quello che abbiamo fatto durante quest'anno. Non serve a lui, sa bene quello che abbiamo combinato, ma serve a noi per poter contemplare ancora meglio quanta grazia il Signore ha riversato nella nostra vita. 
C'è poi la fatica che nasce dall'assenza di una guida sicura, dall'inseguire i nostri piani, una fatica che è mista a spaesamento e paura. È la fatica della folla di cui Gesù ha compassione perché "erano come pecore senza pastore". Anche in questo caso Gesù affronta la radice del problema e inizia a insegnare molte cose. Si propone, cioè, come ciò di cui mancano: un pastore, una guida sicura nel cammino di questa vita. Probabilmente ci stanno venendo in mente molte persone che conosciamo che non hanno scelto di avere il Signore Gesù come guida della loro vita. Prima, però, di preoccuparci degli altri, pensiamo a noi stessi. Anche noi possiamo avere alcuni ambiti della nostra vita in cui vogliamo fare di testa nostra, in cui non vogliamo farci guidare perché pensiamo di sapere da soli cosa sia meglio per noi. Sono parti della nostra vita in cui continuiamo a seguire i nostri progetti e le nostre sicurezze a cui non vogliamo rinunciare, ma sono anche le situazioni che più ci preoccupano, ci mettono ansia, ci stancano e innervosiscono. Per queste cose la soluzione non è andare in vacanza, sarebbe solo l'illusione di poter evitare ciò che ci opprime, al nostro ritorno ritroveremmo tutto come prima. 
La soluzione per queste situazioni che ci affaticano e ci scoraggiano è lasciarsi guidare dal Signore Gesù, farlo entrare in ciò che non va nella nostra vita, in ciò che ci causa disagio, ci mette angoscia e ci innervosisce. Mettiamoci in ascolto della sua Parola, permettiamogli di illuminare gli angoli bui della nostra vita, lasciamolo entrare anche lì dove vorremmo continuare a decidere da soli. Permettiamogli di provvedere alle nostre necessità, di condurci sulla via che ha tracciato per noi, impariamo a dirgli "Signore, fai tu"! Quando avremo imparato ad affidarci veramente e pienamente al Signore, lo avremo scelto come guida e pastore di tutta la nostra vita, di ogni nostra scelta, allora tutte le tensioni, le ansie, le paure e le preoccupazioni si scioglieranno come un gelato in questa grande calura estiva e lasceranno il posto alla pace profonda del cuore, quella che solo Gesù Buon Pastore sa donarci. 

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