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venerdì 16 settembre 2016

La ricchezza vera - Riflessione sul Vangelo di domenica 18 settembre 2016

Qualche giorno fa ho letto una notizia che mi ha fatto molto riflettere: quintali di prodotti agricoli sono stati distrutti perché eccedenti le quote stabilite dalla Comunità Europea. Non è certo la prima volta che leggo notizie simili, ricordiamo tutti alcuni anni fa le proteste sulle "quote latte". Davanti a tanto cibo sprecato e considerando quanti milioni di persone nel mondo ogni giorno soffrono la fame e ne muoiono anche, ho chiesto spiegazioni ad amici economisti e mi è stato risposto che sono misure necessarie per evitare svalutazioni dei prodotti, crescita dell'inflazione e altre conseguenze economiche. Forse la semplifico un po' troppo ma mi sembra di aver capito che l'Italia, uno dei Paesi più ricchi, distrugge il cibo per continuare a restare tale, uno dei Paesi più ricchi del mondo. Beninteso questa stessa cosa si fa anche nelle altre Nazioni! Che ricchezza e povertà esistano da quando esiste l'umanità non è certo un segreto, così come non è un segreto che la ricchezza sia la causa di ogni conflitto dall'alba dei tempi ad oggi. In molti hanno anche cercato di trovare soluzioni che diminuissero il divario tra ricchi e poveri, sono state elaborate ideologie di indirizzo diverso che sono poi diventate correnti politiche che hanno tentato di politicizzare l'economia ottenendo però il risultato opposto: oggi è l'economia che comanda anche sulla politica. 
Ma tutto questo cosa c'entra col Vangelo? Il Vangelo non parla solo di cose spirituali? 
Il Vangelo parla della nostra vita e alla nostra vita, dunque ci aiuta anche a riconoscere le menzogne e gli inganni del mondo, ci insegna a scegliere la verità e il bene, quello vero.
Nel Vangelo di questa domenica Gesù definisce la ricchezza di questo mondo disonesta. Parola forte che forse ci ferisce un po' perché quello che possediamo possiamo con serenità affermare di averlo guadagnato in piena onestà. Purtroppo però è tutto il sistema che è disonesto, che stabilisce da sé le proprie regole in modo che alcuni restino avvantaggiati a scapito degli altri. 
Per Gesù la ricchezza di questo mondo è disonesta perché nel disegno del Padre i beni di questo mondo sono per la sussistenza di tutti i suoi figli, non solo di alcuni. Tratteniamoci dalla tentazione di attribuire a Gesù ideologie che non gli appartengono e che sono decisamente successive alla sua predicazione e cerchiamo invece di capire cosa vuole indicarci.
Posto che la ricchezza è disonesta e più di tanto non possiamo fare per evitarlo, cerchiamo per lo meno di usarla bene, cerchiamo di fare in modo di gestirla secondo quello che era il disegno originale, impariamo a condividerla con chi ne è privo. Con attenzione, nei modi giusti, curando che quanto diamo sia davvero utile a ci riceve. Gesù ci invita a condividere nella carità: dividere cioè quello che è in nostro possesso con il fratello che ha bisogno non per tacitarci la coscienza ma per amore del fratello, provvedendogli quanto gli serve, non per soddisfarne capricci o per assecondarne vizi, ma per alleviarne le sofferenze. 
Viene però da chiedersi se sia davvero così necessario, se sia proprio indispensabile. Se vogliamo la vita eterna lo è! Non perché Dio voglia punirci se abbiamo tenuto tutto per noi ma perché la vita eterna è piena condivisione, piena comunione d'amore. Se non iniziamo a vivere da oggi questa comunione, se non iniziamo da ora a riconoscere in chi abbiamo davanti un fratello da amare non saremo capaci di entrare nel Regno di Dio, se non impariamo ora a condividere non saremo capaci di condividere un giorno la gioia del Paradiso. 
L'unica vera ricchezza della nostra vita non è il denaro ma l'amore, di quello dobbiamo arricchirci condividendo ciò che abbiamo con i fratelli che il Signore ci mette accanto ogni giorno.

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