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sabato 16 aprile 2016

In mani sicure - Riflessione sul Vangelo di domenica 17 aprile 2016

Viviamo in un periodo di grandi incertezze, la crisi economica ci fa temere per la nostra sussistenza, ci sentiamo minacciati dal terrorismo internazionale, temiamo le malattie gravi, ci spaventa la violenza che si consuma spesso vicino a noi. Ogni giorno siamo inondati di notizie di male e di morte che creano in noi un senso di preoccupazione, di paura, di ansia che, senza che nemmeno ce ne accorgiamo, ci paralizza. Questo senso di inquietudine generale ci porta a guardare con paura anche alle nostre situazioni quotidiane, ai nostri problemi, alle nostre difficoltà, spesso facendole sembrare più nere e pericolose di quanto in realtà non siano. Avvertiamo il bisogno di un sollievo, di qualcuno che ci dia sicurezza, di un punto di riferimento a cui poterci affidare, che tracci una strada davanti a noi, che ci guidi verso una sicurezza nuova. Ci siamo affidati tante volte a tante persone che però ci hanno illuso, sia a livello personale che dell'intera società. Abbiamo sperimentato sulla nostra pelle come la maggior parte delle persone che promettono di risolvere i nostri problemi poi, in realtà, pensano solo ai propri. Senza nemmeno rendercene conto, ci sentiamo spesso spauriti e spersi.
Non siamo soli, non siamo abbandonati, non siamo un volto anonimo in una folla anonima, siamo conosciuti, siamo amati uno per uno.
La quarta domenica di Pasqua è la domenica del Buon Pastore, la Chiesa ci fa ascoltare ogni anno una pagina di Vangelo in cui il Signore Gesù si presenta a noi come Buon Pastore, come guida sicura nelle difficoltà di questo mondo.
Il Signore ci conosce uno per uno, sa quali sono i nostri problemi, le nostre difficoltà, le nostre sofferenze e ansie, è lui a custodirci, a condurci verso la vita eterna.
Fatichiamo molto a riconoscere il Signore come nostro Pastore, ad affidarci a Lui. Vorremmo sapere prima cosa intenda fare, come voglia procedere, come pensa di risolvere i nostri problemi, pretendiamo soluzioni rapide, indolori e definitive. In una parola: non ci fidiamo!
La soluzione è tutta qui: la fiducia! Dobbiamo imparare a fidarci del Signore Gesù, dobbiamo iniziare a credere che davvero la nostra vita è nelle sue mani e nessuno gliela può togliere. C'è un solo modo per sfilargli la mia vita dalle mani: che sia io stesso a farlo scegliendo di non credere in Lui, allontanandomi, rinnegandolo. Se però decidiamo di fidarci, di concedergli di guidare la nostra vita, se iniziamo ad ascoltare la sua voce che ci parla attraverso la sua Parola, accogliendo l'annuncio di salvezza per noi, piano piano scopriremo che davvero il Signore ci custodisce e ci guida.
Fidarci del Signore Gesù non ci mette al riparo dalle fatiche, dalle difficoltà e dalle sofferenze ma ci permette di comprendere che per quanto dolorose o minacciose possano sembrare non avranno mai la meglio su di noi, che la nostra vita non è in balia del male e della morte ma è già salvata da Cristo Risorto!
Fidarci del Signore sembra una cosa difficile, ci sembra di no farlo mai abbastanza, e in buona sostanza è vero, ogni giorno dobbiamo crescere nella fiducia in Lui, nel lasciargli un pezzettino in più della nostra vita affinché possa sanarlo, illuminarlo, ridonargli vita. La cosa importante è volerlo, è dire al Signore "Voglio fidarmi di te, voglio lasciarmi guidare da te, voglio mettere la mia vita nelle tue mani". Giorno per giorno lo Spirito Santo ci farà crescere nella fiducia e inizieremo a vedere le meraviglie che il Signore opera in noi, nelle nostre difficoltà, in tutti gli angoli bui della nostra vita e scopriremo che davvero è per noi il Buon Pastore.

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