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sabato 21 novembre 2015

Re della verità - Riflessione sul Vangelo di domenica 22 novembre 2015

Nell'aula della mia quinta elementare c'era una grande cartina dell'Italia con le regioni colorate con colori diversi e quando la maestra ci interrogava in geografia per prima cosa ci chiedeva di indicare i confini di ogni regione. All'epoca non mi era ben chiaro quale fosse la ragione di tanta attenzione proprio ai confini, capii successivamente che i confini erano importanti per identificare l'appartenenza di un determinato luogo all'una o all'altra regione.
Dall'inizio della sua predicazione, Gesù ha parlato del Regno di Dio, nel Vangelo di questa domenica si proclama egli stesso Re, ma quali sono i confini di questo Regno?
Gesù stesso precisa che il suo Regno non è di questo mondo, è dunque inutile cercarne i confini sulla cartina geografica, eppure è un regno in cui tutti siamo invitati ad entrare, di cui siamo stati resi cittadini con il Battesimo.
Non è facile per noi da capire, siamo abituati alle cose di questo mondo che hanno dei confini precisi, non solo gli stati o le regioni, tutto ha dei confini, anche noi abbiamo dei confini, potremmo dire che la nostra pelle è il confine del nostro corpo. Il Regno di Dio non è di questo mondo, quindi dobbiamo partire con l'idea che si tratta di qualcosa di diverso da ciò a cui siamo abituati, cercare dei confini fisici sarebbe inutile. Tuttavia anche il Regno di Dio ha un confine: la verità. Gesù afferma davanti a Pilato di essere venuto per dare testimonianza alla verità e chi è dalla verità ascolta la sua voce. Dunque il Regno di Dio è il regno della verità e Gesù è il Re della verità perché ci conduce alla verità.
Ma cosa significa che il Regno di Dio è il regno della verità?
Guardiamo alla nostra vita, quante volte non siamo veri, non solo quando diciamo le bugie, non siamo veri nemmeno quando ci comportiamo in modo autentico, quando fingiamo di essere diversi da quello che siamo per essere come gli altri ci vogliono. Non viviamo secondo verità quando non siamo disposti a riconoscere le nostre debolezze, i nostri limiti, e cerchiamo di nasconderli, di negarli, di mascherarli. Non viviamo secondo verità quando le nostre relazioni non sono gratuite ma interessate, quando siamo amici di qualcuno perché ci fa comodo, quando cerchiamo di approfittarci delle situazioni. In tutte queste situazioni, e in molte altre, non siamo veri, non viviamo secondo verità e così non siamo nemmeno liberi, siamo schiavi della menzogna che ci costringe a vivere in modo falso. Quante volte ci sentiamo appesantiti, siamo tristi, scoraggiati, delusi dalla vita che abbiamo, è perché non viviamo secondo verità, forse perché ne abbiamo paura, forse perché pensiamo che possa farci male.
Gesù è il nostro Re, è il Re della verità e, come ogni buon re, guida i suoi verso il Regno. Lasciamoci guidare da Gesù a vivere la verità, lasciamoci liberare dalla schiavitù della menzogna, scegliamo di seguirlo, di riconoscerlo come nostro Re.
Per fare tutto questo dobbiamo solo metterci in ascolto della sua parola di verità, che ci libera, che ci salva.
Per ascoltare dobbiamo innanzi tutto fare silenzio noi poi dobbiamo mettere a tacere le tante voci che risuonano intorno a noi e nella nostra mente che ci spingono alla menzogna. Quando avremo fatto silenzio nella nostra vita potremo metterci in ascolto della parola del Signore Gesù, all'inizio sarà difficile da comprendere, come quando si impara una lingua nuova, poi piano piano ci diventerà familiare, impareremo a riconoscerne le caratteristiche, come riconosciamo la voce delle persone care. Il Signore parla a ciascuno di noi in modo diverso ma possiamo riconoscere la sua voce perché è l'unica che ci dice la verità della nostra vita, della nostra esistenza.
Vieni a regnare nella mia vita, Signore Gesù, a riportare verità, vieni a sconfiggere la menzogna, la falsità, l'inganno, vieni a liberarmi da ciò che mi costringe a portare una maschera, a fingere di essere diverso da quello che sono, sarò così, finalmente, libero da ciò che mi ha fatto soffrire, che mi ha intristito e angosciato e inizierò a vivere la vita che il Padre desidera per me, quella di figlio amato.

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