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sabato 3 gennaio 2015

L'incontenibile amore di Dio - Riflessione sul Vangelo di domenica 4 gennaio 2015

Viviamo nell'epoca dei social network ma, a ben guardare, siamo poco "social", le relazioni non sono poi il nostro forte, altrimenti non si spiegherebbe tanta solitudine e tanta incomprensione.
Abbiamo tanti contatti ma non sappiamo stabilire relazioni vere perché ci stiamo abituando a relazioni funzionali e non gratuite.

In questa seconda domenica del Tempo di Natale, la Chiesa ci fa ascoltare ancora una volta l'inno con cui si apre il Vangelo di Giovanni, uno dei testi più alti e profondi di tutta la Scrittura, inizialmente sembra un po' difficile ma non fermiamoci alla terminologia, lasciamo che Dio ci parli attraverso questo testo. Se lo leggiamo con attenzione è tutto incentrato sulle relazioni: prima ci dice che Dio in se stesso è relazione, poi ci descrive come Dio si relaziona con noi, infine ci indica la via per relazionarci con Lui.
I primi versetti ci raccontano Dio, ce lo descrivono, ci dicono che Dio, in se stesso, è relazione. Egli, rimanendo Uno, in Sé vive la relazione: il Verbo è Dio ed è di fronte (presso nella traduzione italiana) a Dio Padre. Non sforziamoci troppo a voler capire come fa Dio ad essere Uno solo e ad essere anche relazione in se stesso, è il mistero della Santissima Trinità, non potremo mai comprenderlo pienamente. Invece però di scoraggiarci, rallegriamocene! Dio sarà una continua sorpresa per noi!
Questo desiderio di relazione che ha Dio in se stesso è così grande che Dio sceglie di creare, di donare la sua vita, la sua luce, ad altri, agli uomini, non come fossero burattini con cui giocare ma a soggetti, a persone libere, libere affinché siano capaci di amare ma anche libere di rifiutare la sua luce e sprofondare così nelle tenebre.
Ma Dio è amore, è relazione eterna, e non si lascia scoraggiare tanto facilmente. Non abbandona gli uomini nelle tenebre in cui sono andati a rinchiudersi, viene nel mondo, viene a riportare la luce perduta, a ristabilire quella relazione spezzata, a offrirci un'altra possibilità.
Questa volta, però, i propone una relazione tutta nuova, non più solo una relazione di alleanza ma ci offre di diventare figli di Dio, di essere accolti in Lui, nel suo cuore, di essere trasformati nel più profondo di noi stessi, di essere ricreati, di essere amati nel più intimo e profondo di noi stessi.
Facendosi carne, venendo, cioè, a condividere la nostra condizione di tenebra, il Verbo di Dio, cioè il Figlio, si fa vicino a noi per rivelarci la gloria del Padre che è questo amore incontenibile, questo amore che non viene mai meno, che trasforma la nostra vita, che disperde le tenebre della nostra sofferenza, che guarisce le nostre ferite del cuore, che ci colma della sua grazia che è una gioia immensa.
Accogliamo il Signore Gesù. il Verbo fatto carne per amore nostro, e lasciamo che consoli le nostre solitudini e ci riempia della sua grazia e la nostra vita sarà trasformata.

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