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sabato 19 luglio 2014

Fermenti di bene - Riflessione sul Vangelo di domenica 20 luglio 2014

Siamo nell'era della comunicazione, come qualcuno la definisce, le notizie arrivano in ogni angolo del mondo in tempo reale e tutti abbiamo la possibilità di sapere cosa accade in ogni angolo del nostro pianeta. Purtroppo la maggior parte delle notizie che giornali, televisione e internet ci forniscono ogni giorno riguardano guerre, violenze, reati, omicidi... e potremmo iniziare a sentirci assediati dal male, circondati da persone cattive che compiono gesti orrendi e inumani...
Che a questo mondo ci siano tante persone malvagie che compiono tanto male non è certo una novità, è sempre stato così (il primo è stato Caino!) e così sarà sempre, perché l'uomo, ogni essere umano, porta in sé un egoismo che impara da bambino, risultato di ferite affettive, di desideri frustrati e di delusioni subite, che poi influenza e determina la maggior parte delle scelte dell'età adulta.
Davanti a questo stato di cose abbiamo due opzioni: ci possiamo rassegnare, è sempre andata così, facciamocelo piacere e cerchiamo di ritagliarci una vita che sia la meno peggio possibile; oppure scegliamo di aprire gli occhi del cuore e lasciarci illuminare dalla luce di Cristo Risorto che ci permette di vedere tutta questa realtà in una prospettiva nuova. In effetti ci sarebbe una terza opzione quella, cioè, di diventare noi stessi malvagi, ma questa possibilità non voglio prenderla nemmeno in considerazione.
Quante volte ci sarà capitato, davanti all'ennesima tragica notizia, di pensare che il mondo sarebbe migliore se si potessero togliere di mezzo, o per lo meno neutralizzare, tutte le persone cattive. Di questo stesso avviso sono i servi della parabola della zizzania che ascoltiamo in questa domenica estiva, vorrebbero sradicare subito tutta l'erbaccia che sta crescendo accanto al grano buono. Sorprende forse un po' il rifiuto del padrone, che è Dio, che rimanda questo discernimento al momento della mietitura, quando, cioè, si potranno riconoscere i frutti, rifiuto che, quindi, permette la presenza dei malvagi accanto ai buoni.
Dio è un inguaribile ottimista e siccome il grano e la zizzania della parabola sono poi persone vere, capaci di scelte e quindi anche capaci di conversione, preferisce lasciare a tutti la possibilità di riconoscere il male compiuto e scegliere il bene, piuttosto che sradicare alla prima azione contraria a Lui. Questo ottimismo nasce dalla consapevolezza che il bene è contagioso, che siamo fatti a sua immagine e somiglianza, quindi siamo fatti per amare e quando scopriamo di essere amati impariamo ad amare a nostra volta. La scelta di Dio, allora, di lasciare i malvagi accanto ai buoni non è per mettere in difficoltà questi ultimi ma, al contrario, per offrire ai primi la possibilità di essere raggiunti dal suo amore attraverso in fratelli.
Il male impressiona e colpisce molto più del bene e ci possiamo trovare a pensare che siano molti più i malvagi che i buoni, potremmo lasciarci scoraggiare dalle tante cattive notizie che ogni giorno ci affliggono, e forse da un punto di vista numerico è anche vero ma c'è un di più che non possiamo dimenticare. È il di più del Regno di Dio, è la forza dell'amore del Padre, è la potenza di qualcosa che appare piccolo e insignificante, come un granello di senapa o come un poco di lievito, che però cambia il mondo e ha la capacità di trasformare la zizzania inutile in grano che porta molto frutto.
Impariamo a non lasciarci rubare la fiducia che il mondo possa essere diverso da quello che spesso appare, non perdiamo la consapevolezza che Dio ci ama così come siamo e che ci chiede di amare i nostri fratelli come Lui ama noi perché solo l'amore, quello vero, quello che sa donarsi, salva il mondo!
Ricordiamo che ogni battezzato porta in sé, nel proprio cuore lo Spirito Santo il quale ci rende fermenti di vita nuova per i fratelli che incontriamo ogni giorno.
Abbandoniamoci con fiducia all'amore di Dio, confidiamo nella sua potenza che vince con la tenerezza e la misericordia e anche noi saremo lievito buono per tutta la nostra società.

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