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sabato 1 marzo 2014

Figli preziosi per un Padre che provvede a ciascuno di noi - Riflessione sul Vangelo di domenica 2 marzo 2014

Alle elementari la mia maestra come compiti a casa ci dava spesso un testo da leggere e poi farne il riassunto. Da principio non ne capivo bene il senso poi ho compreso che quando leggiamo o ascoltiamo un testo non lo possiamo ricordare tutto esattamente come è ma ne tratteniamo solo alcune parti, quelle che ci colpiscono di più e che la nostra attenzione è determinata dalle nostre esperienze, dalla nostra formazione, dalla cultura in cui viviamo.
Proviamo a fare un riassunto della pagina di Vangelo di questa domenica? Forse per molti suonerebbe un po' così: "Gesù ci chiede di non attaccarci ai beni terreni, di non preoccuparci del cibo e del vestito perché il vero cristiano non è attaccato alle ricchezze e sa vivere nella povertà."
Purtroppo siamo tutti cresciuti con l'idea che l'amore di Dio vada meritato, che per essere "buoni cristiani" dobbiamo fare alcune cose, mantenere alcuni comportamenti, fare rinunce che ci costano... e così ci ritroviamo ad essere spesso cristiani tristi, come tante volte ci ha fatto notare Papa Francesco.
Beh, ormai dovremmo averlo capito: non è Gesù ad essere esigente, siamo noi a non aver compreso cosa voglia dirci!
La frase chiave per capire tutta la pagina di Vangelo di questa domenica è "Cercate anzitutto il regno di Dio e la sua giustizia e tutto il resto vi sarà dato in aggiunta".
Dio non ci chiede atti di eroismo stoico, non ci chiede di rinunciare ad ogni bene materiale, ci chiede di riconoscerlo come Padre, di fidarci di Lui che si prende cura di noi.
"Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai". Quali parole più rassicuranti di queste, quale immagine più tenera e confortante?
Dio è un Padre tenerissimo che ci chiede di fidarci di lui, del suo disegno d'amore per ciascuno di noi, preciso nei minimi dettagli, perché per Lui noi siamo preziosi!
Guardiamo bene alla nostra vita: quanto tempo ogni giorno va sprecato in ansie inutili sul futuro? Quanto ci preoccupiamo per ciò che non è ancora successo, per ciò che non sappiamo nemmeno se accadrà mai?
L'ansia è uno dei mali di questo nostro tempo ed è proprio questa a costringerci a vivere nel futuro e non nel presente, rendendoci così ciechi davanti alle meraviglie che Dio opera ogni giorno nella nostra vita.
Come fare, quindi?
Innanzi tutto facciamo memoria delle meraviglie che Dio ha già compiuto nella nostra vita: guardiamoci indietro e impariamo a riconoscere quello che Dio ha fatto per noi, a quante volte è intervenuto in maniera molto discreta, quasi in punta di piedi, ma in modo efficacissimo e ci ha risolto situazioni che avevamo già dato per perdute. Se Dio mi ha già tante volte colmato del suo amore e si è preso cura di me, perché non dovrebbe continuare a farlo?
Impariamo a mettere un po' da parte i nostri progetti e i nostri piani, scegliamo di fidarci di Dio, del suo disegno. Quando qualcosa non va secondo il nostro gusto o desiderio, invece di arrabbiarci e lasciarci prendere dall'ansia iniziamo a lodare il Signore: "Ti lodo Signore per questo che a me sembra un inconveniente perché so che tu hai un piano preciso per me, un piano d'amore, che include anche ciò che a me sembra controproducente." All'inizio sembrerà difficile perché siamo abituati a ringraziare Dio solo per quello che ci piace ma se iniziamo a lodarlo per tutto scopriremo che non è poi così difficile "cercare prima il suo regno" e che la preghiera di lode è un ottimo ed efficacissimo rimedio contro l'ansia.
Un secondo effetto sarà l'aumento della nostra capacità di vedere i doni di Dio nella nostra vita, come effettivamente si prende cura di noi, come veramente ci provvede ciò di cui abbiamo bisogno, saremo capaci di notare anche quei doni che solitamente ci sfuggivano e questo ci aiuterà a fidarci ancora di più, ma soprattutto a gioire in maniera sempre più piena.

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