La ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico ci stanno facendo fare passi da gigante, abbiamo debellato molte malattie un tempo incurabili, abbiamo migliorato le colture, siamo in grado di volare, di percorrere lunghe distanze in poco tempo, di comunicare con l'altro capo del mondo... mai come oggi l'uomo è sicuro delle proprie capacità, delle proprie potenzialità, delle proprie conoscenze. Eppure continuano a proliferare sette di ogni tipo, i cartomanti e gli astrologi continuano a fare affari d'oro, dai calendari sono spariti i santi del giorno ma non c'è quotidiano che non abbia il suo oroscopo. Sembra paradossale eppure è la realtà! Perché? Perché l'uomo di oggi, così tanto sicuro di sé, ha ancora bisogno di queste cose?
Perché astrologia, cartomanzia, ideologie settarie e simili costituiscono la risposta più semplice e meno impegnativa ad una domanda che ciascuno di noi si porta nel cuore: chi o cosa c'è sopra di me?
Anche i più razionalisti non possono nascondere, almeno a se stessi, di avvertire, in fondo al cuore, la sensazione di una presenza trascendente, invisibile agli occhi, che sembra sfuggire, della quale però sappiamo di non poter fare a meno. C'è una risposta a questa domanda? C'è un modo per pacificare questa inquietudine? Sì, c'è, si chiama fede!
Ma cos'è la fede? Tanti dicono sia un dono e in effetti è così ma non è il premio di una lotteria che qualcuno ha vinto e qualcun altro no. La fede è un dono che è per tutti, nessuno escluso.
La fede è la relazione con Dio, una relazione intima e, come tutte le cose intime, difficile da descrivere, inconfondibile eppure anche inesprimibile.
Molti pensano che la fede sia una cosa difficile e ardua, faticosa e impegnativa, invece è semplice abbandono, è la decisione di fidarsi di Dio, di accoglierlo nella propria vita, di lasciarsi guidare da lui.
Come non pensare a sant'Agostino, un grande cercatore di Dio, un uomo così a lungo inquieto, un uomo convinto delle sue conoscenze e certezze ma anche pronto a metterle in discussione, assetato di Dio. Nelle confessioni dice "Tardi t’amai, bellezza così antica, così nuova, tardi t’amai! Ed ecco, tu eri dentro di me ed io fuori di me ti cercavo e mi gettavo deforme sulle belle forme della tua creazione… Tu hai chiamato e gridato, hai spezzato la mia sordità, hai brillato e balenato, hai dissipato la mia cecità, hai sparso la tua fragranza ed io respirai, ed ora anelo verso di te; ti ho gustata ed ora ho fame e sete, mi hai toccato, ed io arsi nel desiderio della tua pace."
Quante persone mi chiedono come si faccia ad avere più fede, come si possa credere, molti mi confessano di sforzarsi di provarci ma di non riuscirci. La lotta della fede non è mai con Dio, Egli non vede l'ora di donarsi a noi, di rivelarci la sua luce, la sua gioia, la sua pace. La lotta della fede è sempre con noi stessi, con le nostre certezze che non vogliamo lasciare, con le nostre paure che ci incatenano alle fragili sicurezze di questo mondo, che ci ingannano facendoci credere che possa esistere solo quello che possiamo vedere, toccare, controllare. Questa lotta, che tutti ci troviamo ad affrontare prima o poi, si vince solo scegliendo di cedere a ciò che ancora non conosciamo, a ciò che non ci è ancora stato rivelato. Questa lotta si vince solo scegliendo di fidarci di Dio, quel Dio che ci viene incontro nella nostra vita attraverso la testimonianza dei nostri fratelli, attraverso la guida della sua Chiesa.
Molte volte ho provato ad immaginare la mia vita senza la fede... non ci sono riuscito. Non riesco a pensare alla mia vita senza la certezza di non essere solo, senza la possibilità di guardare in alto, senza la serenità di sapere che la mia vita non dipende da me ma da colui che l'ha voluta, che mi ha amato da sempre, che ha dato la sua vita per me. Non riuscirei a vivere in un mondo in cui io sono l'inizio e la fine, mi sentirei in gabbia, schiacciato e oppresso.
Nel Vangelo i discepoli chiedono a Gesù "Aumenta la nostra fede", chiediamolo anche noi! Impariamo a ripetere tante volte al giorno "Gesù voglio credere in te, voglio fidarmi di te!" Se impariamo a ripetere questa semplicissima invocazione molte volte nella nostra giornata anche il cuore più duro, anche la mente più razionale, si scioglierà all'amore di Dio e la vita non sarà più la stessa e anche noi, come sant'Agostino e tanti altri avremo trovato il vero tesoro della nostra vita.