Doveva essere così san Giovanni Battista, un uomo appassionato, capace di catalizzare l'attenzione di tante persone che accorrevano a lui da tutta la Giudea. Un uomo che, con forza, annunciava l'arrivo del Messia, con una passione e una forza a cui non si riusciva a resistere. Non era certo un tipo tenero Giovanni, quanto aveva da dire lo diceva in faccia, senza mezzi termini, senza diplomazia eppure la passione che ci metteva nell'annunciare la venuta del Messia era tale che tutti volevano ascoltarlo. Uniamoci anche noi a quelle folle e andiamo ad ascoltarlo, lasciamoci guidare dal suo annuncio a prepararci ad accogliere il Signore Gesù che viene nella nostra vita.
"Convertitevi! Fate frutti degni di conversione!" Diceva Giovanni. La conversione tanto appassionatamente invocata dal Precursore è il cambiamento del modo di pensare, dobbiamo smettere di pensare secondo il mondo mettendo al centro della nostra vita noi stessi e dobbiamo iniziare a pensare secondo Dio, mettendo Lui al centro della nostra vita. Poiché, poi, le nostre azioni rivelano i nostri pensieri, le nostre azioni devono manifestare anche questa conversione.
Ammettiamolo, siamo molto più centrati su noi stessi di quanto non vorremmo. Quando ci accade qualcosa il nostro primo pensiero è alle conseguenze che quell'evento avrà sulla nostra vita, su quanto sconvolgerà i nostri piani su quanto ci costerà o potrà esserci vantaggioso. Quanto è difficile, però, abbandonare questa mentalità. Iniziamo, allora, dalle azioni, impegniamoci a fare azioni degne di chi ha messo il Signore e la sua volontà al centro della propria vita. Dedichiamo un po' del nostro tempo e delle nostre energie a chi ha bisogno, a chi non può esserci di alcun vantaggio, spendiamoci gratuitamente. Davanti alle difficoltà, invece di abbandonarci all'ansia e allo sconforto, mettiamoci a lodare il Signore, non per convincerlo a volgere le cose a nostro vantaggio, ma con la certezza che non ci abbandona e che, ancora una volta, ci mostrerà la sua salvezza. Quando siamo tentati di giudicare una persona, rendiamo grazie a Dio per la sua vita e chiediamogli che ci insegni ad amarla come la ama Lui. Compiamo gesti d'amore, anche se all'inizio saranno faticosi, anche se ci sembrerà di farli contro voglia, o se ci verrà da pensare che non servano a nulla. Scopriremo a poco a poco che non è poi così difficile e che si può veramente iniziare a pensare secondo Dio. Il nostro cuore diventerà ogni giorno di più capace di amare di amore vero, gratuito e sarà così sempre più pronto ad accogliere il Signore che viene a battezzarci in Spirito Santo e fuoco, a immergerci, cioè, nello Spirito che è Dio che ama in noi. Solo un cuore capace di amore donato può accogliere l'amore di Dio che si dona ed è quell'amore che trasforma veramente la nostra vita, che le fa realmente cambiare aspetto. Ci ritroveremo, senza quasi accorgercene, a fare discorsi appassionati come quelli di Giovanni Battista, a invitare i fratelli a incontrare il Signore, a lasciarsi amare da Lui, ad amare chi ci sta accanto perché la nostra vera natura è di amare, amare pienamente e gratuitamente.
Questo Tempo di Avvento possa essere un tempo nel quale impariamo lo stile della conversione, dell'amore che si dona, tempo nel qual ci prepariamo ad incontrare il Signore che viene a renderci capaci da amare come ama Lui e di trovare così tutta la nostra gioia.
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