Ci sono alcune persone che sono bravissime nel dare ordini, comandano tutti a bacchetta, danno istruzioni, assegnano compiti e distribuiscono incarichi ma, alla fine non muovono un dito! Di solito persone come queste non sono molto amate e, sicuramente, non sono nemmeno di esempio. Altri invece anche quando hanno responsabilità sono i primi a mettersi al lavoro e gli ultimi a concludere: persone come queste risultano di solito ben più simpatiche e sicuramente sono un esempio da seguire.
Non c'è dubbio che Gesù appartiene a questa seconda categoria, a quella, cioè, di quelli che sono i primi a rimboccarsi le maniche e a guidare gli altri non dall'alto di un piedistallo ma dal basso della terra polverosa.
Questa domenica celebriamo la festa del Battesimo di Gesù, il primo atto con cui inizia la sua vita pubblica, la sua missione di annuncio della buona notizia della salvezza che lo porterà a morire in croce per ognuno di noi. Gesù inizia il suo ministero pubblico facendosi battezzare da Giovanni e quando questi protesta che non ha certo bisogno di un battesimo di purificazione, Gesù risponde: "lascia fare, perché conviene che adempiamo ogni giustizia". Per Gesù la giustizia è innanzi tutto condividere la nostra condizione, farsi veramente e autenticamente vicino a noi, guidarci percorrendo la strada prima di noi, aprendoci una via. Gesù non vive la sua missione dando ordini dall'alto, la sua è una missione di amore e l'amore si fa innanzi tutto vicino. Così Gesù scende nell'acqua come se anche lui fosse peccatore e annuncia con un gesto eloquente che è venuto per caricarsi dei nostri peccati, per purificarci. Ed ecco, i cieli si aprono e lo Spirito Santo scende su di lui mentre la voce del Padre lo proclama Figlio amato. È l'inizio di un tempo nuovo, il tempo della salvezza. I cieli che si erano chiusi al momento del peccato, segno della distanza che l'uomo aveva voluto mettere tra sé e Dio, si stanno riaprendo perché Dio ha scelto di farsi uomo e di mettersi dalla parte dei peccatori.
Il battesimo di Giovanni ormai non serve più perché è arrivato colui che battezza nello Spirito Santo, colui che porta la salvezza, colui che dona vita nuova.
Se però consideriamo la storia degli ultimi duemila anni ci potrebbe sembrare che in realtà le cose non sono poi tanto cambiate, questo tempo nuovo, questo tempo della salvezza non è poi così visibile. È vero, attorno a noi continuano odi, violenze, guerre e ingiustizie, l'umanità è ancora immersa nel peccato e noi stessi ci troviamo spesso a scegliere quello che sappiamo essere male.
Siamo nel tempo della salvezza ma non siamo costretti a viverlo! Il Signore Gesù non ce lo impone, non ci ordina di ricevere il suo Spirito, ce lo offre, ce lo dona, sta poi a noi accoglierlo e vivere alla sua luce.
Al momento del nostro battesimo anche per ciascuno di noi si sono aperti i cieli, è iniziata una nuova alleanza che Dio ha voluto fare con ciascuno di noi attraverso l'umanità del Figlio suo, donandoci il suo Spirito Santo. Anche noi siamo diventati figli amati, su di noi il Padre si è compiaciuto, ci ha salvato e ci ha donato la vita eterna. Ora sta a noi scegliere se tornare a vivere come se non fossimo battezzati continuando a scegliere il male, l'egoismo, il peccato oppure vivere ogni giorno la vita nuova che abbiamo ricevuto in dono, lasciandoci guidare dallo Spirito Santo, scegliendo di vivere nella giustizia, nella verità e nell'amore. Facciamo ogni giorno memoria del nostro battesimo e viviamo da veri figli di Dio, con il coraggio che deriva dalla certezza che non siamo mai soli ma che il Signore Gesù cammina accanto a ciascuno di noi e porta la sua salvezza in tutta la nostra vita.
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