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sabato 4 marzo 2017

Il peccato, un veleno per la nostra vita - Riflessione sul Vangelo di domenica 5 marzo 2017

Abbiamo iniziato la Quaresima... A chi piace la Quaresima??? Temo a ben poca gente! Sembra un tempo triste, in cui dobbiamo fare penitenza, in cui dobbiamo riconoscere i nostri peccati... Tutte cose che non ci piacciono. Non ci piace rinunciare a qualcosa, a vivere più sobriamente, a pregare di più. Soprattutto non ci piace riconoscere i nostri peccati!
Già, ma cos'è il peccato? Secondo molti oggi abbiamo smarrito il senso del peccato, non sappiamo più cosa sia. È vero! Per molti sono peccati solo i gesti più gravi uccidere e rubare, già la frode, l'inganno, il tradimento si cerca di giustificarli in qualche maniera, altri ancora non sono proprio considerati il linguaggio volgare, la sessualità disordinata, le bugie, i giudizi e le critiche... Andarci a confessare ci costa molto e spesso lo facciamo perché costretti.
Tutto questo proprio perché non abbiamo capito cosa sia esattamente il peccato.
Il Vangelo di questa prima domenica di Quaresima ci presenta le tentazioni di Gesù nel deserto e ci offre così la possibilità di capire cosa sia veramente il peccato, noteremo che tutti i peccati possono essere ricondotti a una di queste tre tentazioni.
Il demonio tenta Gesù, vuole convincerlo a peccare, lo fa come fTentazionia sempre con l'inganno, addirittura utilizza la Scrittura per giustificare le sue proposte. Gesù, a differenza di Eva e Adamo, non si lascia circuire e risponde con la Parola di Dio smascherando la menzogna del demonio.
Nella prima tentazione il diavolo propone a Gesù di trasformare le pietre in pane, Gesù risponde "Non di solo pane vive l'uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio". Questa prima tentazione poggia sui nostri istinti, sulle nostre passioni, i nostri bisogni primari. Ci induce a pensare che la nostra vita dipenda dalle cose di questo mondo e ci invita a cambiarne la destinazione d'uso, a stravolgerne il senso. Chiediamoci allora se nella nostra vita ci sono oggetti, situazioni, eventi di cui non possiamo fare a meno: il fumo, l'alcool, i dolci, l'automobile, lo smartphone, il pc, internet, i gioielli... Se ci accorgiamo che c'è qualcosa, anche molto banale, di cui però non pensiamo di poter fare a meno, siamo caduti in quella tentazione. A questa tentazione si risponde come ha fatto Gesù, tornando alla relazione con il Padre: ciò che occorre realmente alla nostra vita è la comunione d'amore con Dio, è ascoltare ogni giorno la sua Parola. Se già non lo facciamo, iniziamo a nutrirci ogni giorno della Parola di Dio dedicando almeno un quarto d'ora alla lettura del Vangelo del giorno.
Con la seconda tentazione il demonio propone a Gesù di gettarsi dal pinnacolo del Tempio certo che Dio invierà i suoi angeli a salvarlo, Gesù risponde "Non tenterai il Signore Dio tuo". È la tentazione di vivere non solo non seguendo la volontà di Dio ma pretendendo che si pieghi lui alla nostra. Attenzione, questa tentazione è più sottile e meno facile da smascherare. È la tentazione di voler fare di testa nostra, di pretendere di sapere meglio di Dio quale sia il nostro bene, di non saper riconoscere i nostri limiti e di pretendere di superarli, tanto Dio ci penserà! Per capire meglio questa tentazione facciamo qualche esempio: andare in macchina in autostrada a 150 km/h chattando su whatsapp, accettare impegni e incarichi per 25 ore al giorno solo per apparire efficienti e produttivi, non essere disposti a cambiare nemmeno in una virgola gli impegni della nostra agenda, pensare che la nostra vita sia più importante di quella degli altri... Ricordiamo sempre che dobbiamo confidare nella provvidenza di Dio, non sfidarla!
Nella terza tentazione il demonio chiede a Gesù di adorarlo in cambio del potere su tutti i regni della terra, Gesù risponde "Il Signore tuo Dio adorerai e a lui solo renderai culto". Cadiamo in questa tentazione molto più spesso di quanto non immaginiamo. Ogni volta che scendiamo a compromessi con il male, che accettiamo una menzogna, un inganno, una ingiustizia pur di guadagnarci qualcosa, pur di conservare la nostra tranquillità, di guadagnare qualcosa in più, noi stiamo piegando le ginocchia davanti al demonio. Se tutto questo sembra un po' esagerato è segno che il demonio ci ha già abbindolato più di quanto non immaginiamo. Torniamo a Dio, ad adorare lui solo, a vivere secondo il suo amore, la sua verità, la sua giustizia.
Questo tempo di Quaresima sia un tempo santo, nel quale ci lasciamo illuminare dallo Spirito affinché ci mostri la verità della nostra vita, affinché ci evidenzi i nostri peccati e ci dia il coraggio di abbandonarli, costi quel che costi! Ricordiamo sempre che con il peccato, anche il più piccolo, non guadagniamo mai nulla, al contrario, ci perdiamo solo. Questo tempo di grazia che il Signore ci dona possa diventare l'occasione per riscoprire l'amore, la cura, la tenerezza e l'attenzione del Padre per ciascuno di noi davanti a cui non abbiamo più bisogno di altro.

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