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sabato 9 maggio 2015

La più preziosa delle amicizie - Riflessione sul Vangelo di domenica 10 maggio 2015

Quanto sono importanti gli amici!
I genitori, i fratelli, i parenti, ce li troviamo, non li scegliamo, a volte andiamo d'accordo, altre volte un po' meno, gli amici, invece, ce li scegliamo liberamente e senza questa libertà non c'è amicizia vera.
Gli amici sono importanti perché condividono con te i momenti più importanti della tua vita, perché ti stanno accanto quando affronti un periodo difficile, di aiutano nel momento della fatica, fanno festa con te quando ti è accaduto qualcosa di bello, si prendono cura di te e desiderano che tu sia nella gioia. Amicizia, allora, è volere la gioia dell'altro e contribuire a costruirla.
"Chi trova un amico, trova un tesoro" dice un Proverbio della Bibbia ed è proprio vero! Quanto è bello scoprire di avere un nuovo amico, incontrare una persona che ti vuole bene, che si prende cura di te, che ti rispetta e che ti accompagna nelle tante vicende della vita. Un amico lenisce un po' quella solitudine di fondo che tutti ci portiamo nel cuore e che ci fa sempre un po' soffrire.
C'è però un'amicizia capace di colmare il vuoto che ci portiamo dentro, c'è un'amicizia che riesce a donarci la gioia piena, l'amicizia del Signore Gesù.
Nel Vangelo di questa domenica il Signore Gesù ci chiama suoi amici, ci offre la sua amicizia che dà pienezza alla nostra vita e gioia vera al nostro cuore.
Non di rado ci capita di pensare che l'amicizia di Gesù sia impegnativa e faticosa, che ci chieda scelte e azioni che compromettono la nostra vita, costringendoci a rinunce e sacrifici dolorosi. Tanta gente oggi la pensa così, anche se forse non formula in questo modo il proprio pensiero, tanti ritengono di poter fare a meno dell'amicizia di Gesù, forse, però, non sanno a cosa stanno rinunciando.
Essere amici di Gesù non è assolutamente faticoso, non mi costringe a nulla, non mi pone alcun obbligo, l'unica condizione è di osservare il suo comandamento.
Quando sentiamo la parola "comandamento" pensiamo subito ad un obbligo, a qualcosa che dovremo fare contro voglia. Proviamo, invece, a pensare a "istruzione": i comandamenti di Gesù sono le istruzioni per vivere bene, per essere felici, per far funzionare bene la nostra vita.
Infatti questa "istruzione" è "amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi". Osservare il comandamento di Gesù significa, quindi, custodire nel cuore le sue istruzioni per la nostra vita, lasciare, cioè, che la sua parola trasformi il nostro cuore e lo renda capace di amare davvero i nostri fratelli. non a parole (perché a parole siamo tutti bravi ad amare) ma con fatti concreti, con gesti e azioni reali. Non solo amare è ciò che ci è più naturale, la cosa per cui siamo stati creati, ma Gesù stesso ci mostra cosa significa.
L'amicizia che ci offre è un'amicizia che non ha segreti, che non tiene nulla per sé, che ci rivela tutto quello che il Padre gli ha detto, perché è amore vero, perché vuole davvero donarci la gioia più piena, perché davvero vuole farci assaporare quanto il Padre ami ciascuno di noi.
L'amicizia di Gesù è un'amicizia che si dona totalmente, Egli ha donato la sua vita per noi, per ciascuno di noi, e chiede a noi di fare lo stesso. Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo sperimentato che è più bello dare che ricevere e, più è importante per noi quello che doniamo e più siamo felici. Se, dunque, impariamo a donare la vita per amore dei nostri fratelli, cioè tutto, come ha fatto Gesù per noi, non solo non ci mancherà nulla ma scopriremo di essere nella gioia piena.
Purtroppo, qualche volta le amicizie finiscono, per un tradimento, per un litigio, per una differenza di vedute. L'amicizia con il Signore Gesù, invece, non corre questo rischio, Egli continua a chiamarci amici, anche quando ci rivoltiamo, anche quando pensiamo di fare di testa nostra, anche quando ci chiudiamo in noi stessi e smettiamo di amare lui e i nostri fratelli. Gesù chiama amico anche Giuda al momento del tradimento, continua, quindi, a chiamare amico anche ciascuno di noi. Non ci sarà mai tradimento o peccato che possiamo fare che sia più grande del suo amore, della sua amicizia per noi.
No ci resa, dunque, che afferrare la mano del Signore Gesù tesa verso di noi, di accogliere la sua amicizia, di lasciarci trasformare dal suo amore, di permettere alla sua Parola di cambiare il nostro cuore, le nostre relazioni, il nostro modo di vivere con i nostri fratelli.
Lasciamoci colmare del suo Santo Spirito, venga a ispirarci gesti concreti di amicizia vera e autentica, ci dia il coraggio di donare la nostra vita nelle tante piccole e grandi scelte della nostra vita, ci renda desiderosi di amarci gli uni gli altri. Un cuore che si impegna ad amare tutti è un cuore aperto alla volontà del Padre che lo Spirito può colmare della gioia vera e piena, che niente e nessuno può più portare via.

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