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sabato 15 marzo 2014

Un assaggio di eternità - Riflessione sul Vangelo di domenica 16 marzo 2014

Quando devi guidare un gruppo in una passeggiata in montagna che sai sarà impegnativa è importante parlargli molto della meta, di quanto sarà bello arrivare in cima, così l'attesa e il desiderio di ammirare tanta bellezza aiuterà nei momenti più faticosi ad andare avanti.
Gesù è una guida esperta e sa che il cammino che lo attende e che farà insieme ai suoi discepoli sarà arduo e impegnativo così prende i suoi più intimi e offre loro un assaggio della meta.
La Trasfigurazione è questo, è un anticipo della Resurrezione, la meta verso cui sta camminando Gesù, aprendoci la strada perché è anche la nostra meta.
Non si tratta però solo di anticipare a Pietro, Giacomo e Giovanni come sarà Gesù Risorto ma di dare loro una bella e piena esperienza della vera comunione con Dio che la Resurrezione apre per i discepoli di Gesù.
Gesù conversa con Mosè ed Elia, i due profeti più importanti e coloro che rappresentano tutta la Scrittura, simbolo che Gesù è il compimento della Scrittura, colui che viene a realizzare la promessa di salvezza che Dio ha fatto ad Abramo. Poi ecco la nube luminosa, segno della presenza di Dio stesso, e infine la voce del Padre. Pietro, Giacomo e Giovanni si trovano così nella meraviglia e nel timore, comprendono nel loro cuore di essere alla presenza di Dio e vorrebbero stare lì per sempre così Pietro, con tutta la sua simpatica e genuina spontaneità, propone di fare tre capanne. Ma è solo un assaggio, non è ancora arrivato il tempo della beatitudine in Dio, della piena e totale comunione con Lui, prima bisogna compiere il cammino che passerà dalla croce.
Beati loro! Ci viene da dire, beati loro! Potessimo anche noi fare un'esperienza del genere, potessimo anche noi trovarci alla presenza di Dio, il percepirlo accanto a noi, avvertirne l'amore che infiamma e brucia, che dona una pace che non hai mai provato prima, una gioia incontenibile.
E chi ha mai detto che non possiamo anche noi vivere un'esperienza analoga?
Ok, non vedremo Gesù Risorto con gli occhi del nostro corpo ma questo non significa che non possiamo anche noi fare un'esperienza profonda e viva di Lui, che non doni anche a noi un assaggio di eternità che ci incoraggia a camminare ancora più spediti verso la meta, verso la Gerusalemme del Cielo, senza farci impaurire dalla croce che magari cominciamo ad intravedere.
Ma come si fa a fare una tale esperienza di Dio?
Gesù conversa con Mosè ed Elia che abbiamo detto rappresentano la Scrittura, il primo modo per entrare in comunione con Dio è ascoltare la sua voce, conversare con Lui attraverso la sua Parola. Chiediamoci quindi: Come ascolto la Parola di Dio? Che rapporto ho con la Scrittura? Come ascoltiamo la Parola di Dio a Messa? In modo attento perché mi sta parlando la persona più importante della mia vita o in modo distratto pensando "sì, questo brano l'ho già sentito un sacco di volte, so come va a finire"? Quando arriviamo a Messa? Durante la proclamazione della Parola di Dio, o peggio, anche dopo? Durante la settimana faccio in modo di ritagliarmi del tempo che dedico all'ascolto della Parola di Dio, ogni giorno?
Ma se non ascoltiamo Dio che ci sta parlando come possiamo pensare di vivere la comunione con Lui?
È più facile di quanto non sembri, se di cuore ci disponiamo ad ascoltare il Signore e gli chiediamo di parlarci, senza dirgli prima quello che vogliamo sentirci dire ma lasciandolo libero di dirci quello che vuole... e vuole sempre il nostro bene!!!
I discepoli vogliono restare lì, desiderano restare nella comunione con Dio.
Com'è la mia preghiera? Distratta? Fatta per dovere? Un elenco della spesa in cui spiego a Dio quali sono i miei problemi e gli do istruzioni su come risolverli?
La preghiera deve essere invece un abbandonarsi in Dio, uno stare con Lui, senza bisogno di dire tante cose, senza tante parole ma lasciandosi semplicemente coprire dal suo amore, dalla sua pace, dalla sua gioia.
Ma è davvero possibile tutto ciò? Sì, lo è! All'inizio sarà più difficile, avremo più distrazioni e tentazioni ma se perseveriamo e, soprattutto, apriamo il cuore a Dio sarà Lui a farci sentire tutta la bellezza e la dolcezza dello stare con Lui e tutta la nostra vita sarà nella gioia!

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