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sabato 8 marzo 2014

Nel deserto della vita - Riflessione sul Vangelo di domenica 9 marzo 2014

Prima di prendere una decisione importante, prima di iniziare qualcosa di impegnativo, sentiamo tutti il bisogno di stare un po' da soli, di staccare dalle preoccupazioni, di chiarirci le idee per decidere che direzione prendere. 
Deserto di Giuda
Anche Gesù, prima di iniziare il suo cammino di annuncio del Regno di Dio, è condotto dallo Spirito nel deserto e lì viene tentato dal demonio.
Ma cos'è la tentazione? 
Tentazione è un'altra di quelle parole che la nostra società ha svuotato di senso con l'illusione di renderla innocua, incapace di fare male... appunto fare male. La tentazione non è altro che la prospettiva di fare male, o meglio di non compiere il bene, il disegno di Dio, è la possibilità di disobbedire a Lui, di voler fare per conto nostro, di metterci al suo stesso livello.
L'uomo e la donna del racconto del peccato originale nella Genesi ascoltano il serpente e scelgono di mangiare dell'albero che era stato loro proibito per disobbedire a Dio, per dimostrare di poter fare a meno di Lui, per affermare la propria indipendenza, per mettersi alla stessa altezza di Dio. 
Il filo rosso che lega le tre tentazioni di Gesù, e ogni tentazione che anche noi subiamo ogni giorno, è in fondo lo stesso: sostituisciti a Dio, non seguire il suo disegno d'amore ma il tuo progetto. 
Le tre tentazioni di Gesù le ritroviamo poi anche nella nostra vita: la tentazione di cercare la soddisfazione nei piaceri fisici, la tentazione di trovare appagamento nell'affermazione di noi stessi, la tentazione di assolutizzare i nostri scopi. 
Nella tentazione c'è in gioco il centro della nostra vita: c'è Dio o mi ci metto io?
Dio ci ha creati per essere in relazione con Lui, perché sia Lui il centro della nostra vita, perché sia Lui a dare senso alla nostra vita. Alla tentazione si risponde come fa Gesù: con la Parola di Dio che è la proclamazione della sua fedeltà. Possiamo decidere in questo tempo di Quaresima di dedicare un tempo un po' più ampio all'ascolto della Parola di Dio, lasciare più spazio a Lui che viene a riempire la mia vita del suo amore. 
Dobbiamo imparare a ricordare bene che Dio è fedele, che non ci inganna, che non si dimentica di noi, che non ci abbandona mai e quindi possiamo fidarci, possiamo affidargli tutta la nostra vita perché la condurrà alla salvezza.
Questo cammino di Quaresima è un dono prezioso che il Signore ha preparato per noi, liberiamoci delle idee che falsano la nostra visione della realtà, delle menzogne che ci portano a confidare solo in noi stessi e così ci conducono piano piano alla tristezza e allo sconforto. 
Lasciamoci condurre nel deserto, scegliamo uno stile di essenzialità per comprendere cosa è veramente importante nella nostra vita e comprenderemo che solo il Signore sa darci verità, gioia e pienezza. 

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