Ciascuno di noi ha, nel corso della propria vita, alcune date particolari, eventi significativi e importanti, momenti preziosi e speciali da ricordare perché sono tappe fondamentali del nostro cammino di vita.
Poi ci sono gli altri giorni, quelli normali, quelli in cui non succede nulla di speciale, nei quali la nostra vita prosegue in modo ordinario, quelli che, a ben guardare, sono la maggioranza, quelli che, però, più facilmente rischiano di sfuggirci via inghiottiti da una noiosa routine.
Il Tempo Ordinario, che abbiamo ripreso lunedì scorso, non è il tempo di una noiosa ripetizione di giorni tutti uguali durante i quali ci limitiamo a sopravvivere ma il tempo della quotidianità con Gesù, il tempo nel quale la nostra vita prosegue con i suoi impegni, i suoi doveri, le sue abitudini ma con un compagno di viaggio che rende ogni giorno nuovo, sorprendente e prezioso, anche se agli occhi di chi ci guarda sembra che non sia cambiato nulla.
Giovanni Battista ci presenta questo amico che ha scelto di fare il cammino con noi e ci dice che è "l'agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo". Che modo curioso di presentare una persona?!? Noi ormai ci abbiamo fatto l'abitudine perché questa frase la sentiamo ogni volta che partecipiamo alla Messa per cui ormai non ci facciamo nemmeno più caso. Ma cosa vuol dire?
Per noi, oggi, l'agnello è alla scottadito o brodettato ma per Giovanni e per ogni Israelita era il segno della Pasqua, della liberazione dalla schiavitù d'Egitto e insieme la speranza di essere nuovamente liberati.
Gesù è colui che ci libera, che prende su di sé i nostri peccati, per toglierli, per portarli via, per cancellarli e far sì che non ci facciano più del male... solo che alla nostra società questo non interessa più.
La cultura occidentale è fortemente scristianizzata, non è più interessata a Cristo, non sa più cosa farsene, non perché sia una cultura razionale e scientifica che non ha più bisogno del soprannaturale (maghi, oroscopi e indovini stanno facendo affari d'oro!) ma perché ha tentato di cancellare il peccato dalla vita.
Il peccato è ormai un concetto antiquato, non è più di moda, quello che una volta era peccato oggi non lo è più, ci siamo modernizzati, ci sono più solo i preti che parlano di peccato (Papa Francesco compreso, con buona pace di qualche giornalista che ne manipola e travisa le parole).
Questo tentativo di eliminare il peccato dalla nostra cultura è paragonabile a quello che i malavitosi hanno fatto con i rifiuti tossici nella "terra dei fuochi". Si sono illusi che seppellendo scorie tossiche a venti metri di profondità nessuno se ne sarebbe accorto e invece centinaia di persone sono morte a causa di quei rifiuti perché hanno continuato a fare male, ad essere nocivi, anche se ben nascosti.
La nostra società cerca di seppellire il peccato ma ne continua a subire gli effetti nocivi: la solitudine, la tristezza, l'ansia, lo scoraggiamento, la disperazione di cui tanta gente soffre oggi sono gli effetti del peccato seppellito che continua a far male.
Il peccato non va negato, nascosto, ma confessato! Lo dobbiamo mettere nelle mani del Signore che ce lo toglie, che se lo porta via perché non ci faccia più del male!
Gesù non si limita a togliere il nostro peccato ma ci immerge nello Spirito Santo, noi siamo stati immersi in Dio, nel suo amore.
Da momento che siamo immersi in Dio cosa può farci ancora paura, cosa può rattristarci, cosa preoccuparci? Nulla! Perché Dio ci protegge, si prende cura di noi, ci ha salvati, ci inonda del suo amore e della sua gioia.
Se, però, la nostra vita continua ad essere segnata da paura, tristezza, ansia, sconforto è perché non ci crediamo abbastanza! Non pensiamo che Dio ci ami davvero tanto da volerci con Sé, da permeare tutta la nostra vita del suo amore e della sua pace.
Il primo pensiero di ogni giornata dovrebbe essere "io sono battezzato! sono immerso nello Spirito Santo!"
Lo Spirito ha colmato ciascuno di noi dei suoi doni e dei suoi carismi ma noi preferiamo fare senza e così le nostre giornate scorrono via tutte uguali, monotone e noiose.
Se invece scegliamo di vivere da battezzati, da immersi nello Spirito ogni giorno sarà nuovo e sorprendente
perché Dio agirà nella nostra vita e Dio fa "nuove tutte le cose".
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