Nelle passeggiate in montagna può capitare di dover guadare un piccolo ruscello dove non tute le pietre sono stabili, alcune sono smosse e instabili tanto che se se ci si mette il piede sopra si rischia di scivolare e di farsi male. In quella situazione è importante avere qualcuno di esperto che apra la pista, che vada avanti e individui quali pietre sono stabili e quali invece sono pericolose così si potrà passare sulle prime evitando le seconde.
Anche nella vita ci sono pietre smosse, situazioni, cioè, che all'apparenza sembrano stabili e invitanti ma che ci fanno finire a terra, sono le tentazioni che ci inducono a cadere nel peccato le cui prime vittime siamo sempre noi stessi.
Abbiamo però una guida sicura che ha percorso prima di noi la nostra umanità e ci mette in guardia dagli inganni di questo mondo, dai tranelli che il demonio ci tende, è la guida migliore di tutte, è il Signore Gesù.
Non solo ha scelto di farsi come noi ma ha anche affrontato le nostre stesse tentazioni così ci può mettere in guardia. Facciamo, allora, attenzione alla pagina di Vangelo di questa prima domenica di Quaresima è un po' come una mappa delle pietre smosse che potremo incontrare nella nostra vita.
La prima tentazione che Gesù affronta per metterci in guardia è quella della fame o, in senso più ampio, di soddisfare i nostri bisogni fisici. Non c'è nulla di male nel mangiare, anzi, è necessario per la nostra sopravvivenza, diventa un problema quando tutte le nostre energie e la nostra attenzione sono concentrate sulla soddisfazione dei nostri bisogni e pulsioni. Ben presto ci chiudiamo in noi stessi, diventiamo ingordi, avari, iniziamo a trattare gli altri come oggetti, ci servono solo per ottenere quello che vogliamo. Gesù ci apre lo sguardo, ci insegna a rispondere a questo genere di tentazioni con la consapevolezza che ciò che nutre veramente la nostra vita non è il cibo o il soddisfare le nostre necessità ma l'amore del Padre.
La seconda tentazione da cui Gesù ci mette in guardia è quella del potere, del prestigio, della fama. È la tentazione di voler primeggiare sugli altri, di volerci mettere al di sopra di chi abbiamo accanto. Non c'è nulla di male nel ricoprire un ruolo di responsabilità al lavoro, in famiglia, anche nel gruppo di amici, l'importante è non lasciarsi prendere dalla sete del potere che ci porta ad essere invidiosi, sospettosi, orgogliosi. Gesù ci insegna a rispondere a questa tentazione riconoscendo ogni giorno che la nostra vita è tutta nelle mani di Dio e che le responsabilità che abbiamo ce le ha affidate lui affinché possiamo prenderci cura dei nostri fratelli.
La terza tentazione che Gesù affronta per noi è la più sottile, ci caschiamo molto più spesso di quanto non ci rendiamo conto: fare la nostra volontà invece di quella di Dio. La sola idea di dover fare la volontà di un altro ci lascia infastiditi, ci fa pensare di essere costretti, prigionieri e oppressi. Il Signore Gesù ci insegna con tutta la sua vita che compiere la volontà del Padre è ciò che ci rende veramente liberi, scegliere invece di fare la nostra volontà ci rende schiavi delle nostre pulsioni, dei nostri piaceri, del nostro egoismo. Gesù ci mostra la strada, ci fa vedere che quando compiamo la volontà di Dio per noi troviamo la vera pienezza della nostra vita, la nostra piena realizzazione.
Questo tempo di Quaresima possa essere un cammino di luce, possiamo imparare, guidati da Gesù, a riconoscere le pietre smosse della nostra vita, quelle tentazioni che ci fanno inciampare e cadere così da evitarle, così da saper sempre scegliere quel percorso d'amore che il Padre ha preparato per ciascuno di noi.
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