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sabato 23 gennaio 2016

In ascolto, seduti sulle ginocchia del Padre - Riflessione sul Vangelo di domenica 24 gennaio 2016

Penso sia capitato a tutti, da bambini, che un genitore, un nonno, una zia, una persona che teneva a noi, ci abbia preso in braccio, ci abbbia fatti sedere sulle sue ginocchia, per raccontarci qualcosa di importante per spiegarci qualcosa che ci sarebbe servita nella vita. Quanta dolcezza, quanto affetto abbiamo provato e con quanta attenzione abbiamo ascoltato.
Ogni giorno il Padre vuole farci sedere sulle sue ginocchia, vuole parlare al nostro cuore attraverso la sua Parola. Vuole insegnarci a vivere bene, vuole aiutarci ad evitare gli errori, vuole tracciare davanti a noi una strada sicura su cui camminare andando sempre avanti.
Ogni giorno ci rinnova questo invito ad ascoltarlo, ogni giorno ci rivolge una parola di salvezza, che compie ciò che esprime, che realizza quanto promesso. Quando il Signore ci dice che fa vedere i ciechi è perché veramente guarisce la nostra cecità, una cecità forse non materiale ma una cecità del cuore, quando ci dice che viene a liberarci è perché veramente viene a spezzare le catene della paura, dell'egoismo, del dolore.
Siamo abituati ad ascoltare rassicurazioni, incoraggiamenti, promesse, che lasciano il tempo che trovano, che non portano cambiamenti nella nostra vita, che la lasciano inalterata.
Il Signore, invece, mantiene sempre ciò che promette, basta lasciarglielo compiere, basta mettersi in ascolto vero, basta aprirgli il cuore, comprendere che quella parola, proclamata davanti a tante persone, è per me, pensata per me, parla alla mia vita, realizza ciò che promette.
Gesù conclude la sua lettura nella sinagoga dicendo: "oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato con i vostri orecchi". Non è solo loggi di duemila anni fa, è il nostro oggi perché la promessa di Dio si compie oggni nella mia vita, devo fidarmi, devo crederci.
I santi, anche quelli dei nostri tempi, anche quelli sconosciuti perche non sono canonizzati, hanno vissuto esperienze profondissime di gioia e di salvezza, semplicemente perché hanno ascoltato.
Donaci, Signore Gesù, di saperci mettere in ascolto della tua parola ogni giorno, di lasciarci toccare il cuore, di lasciarci commuovere fino alle lacrime perché tu rivolgi a ciascuno di noi la tua parola di salvezza. Insegnaci a non essere ascoltatori disattenti, metti nel nostro cuore ogni giorno il desiderio di nutrirci alla mensa della tua Parola, di non perderne mao nemmeno una virgola, a saper riconoscere quanto il tuo Spirito sta dicendo al nostro cuore.
Rendici capaci di gioire oggi della tua salvezza compiuta e realizzata.

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