Con i doni di Dio accade sempre così, sono così grandi, preziosi, importanti, profondi che per capirli non basta una vita... letteralmente non basta!
Il dono più prezioso che il Signore ci ha fatto è il Battesimo e forse anche quello è finito nel fondo di un cassetto, sappiamo di averlo ma non ne abbiamo mai contemplato la preziosità.
La festa del Battesimo di Gesù che chiude il Tempo di Natale, ci aiuta a comprendere e rivalutare questo sacramento che, anche se non ne siamo molto consapevoli, ci ha letteralmente cambiato la vita.
Nella pagina di Vangelo che ascoltiamo in questa domenica Giovanni Battista annuncia che il Messia, il Signore Gesù, viene a battezzarci nello Spirito Santo e nel fuoco.
Il termine Battesimo significa immersione dunque quando abbiamo ricevuto questo sacramento siamo stati immersi nello Spirito Santo, nel fuoco dell'amore di Dio e questo ci ha trasformati profondamente. Il Battesimo ci ha messo in relazione con Dio, una relazione strettissima, una relazione piena e completa, Dio ci ha accolti in sé, ci ha circondati di un abbraccio totale, che non tralascia nulla di noi. Il suo amore ci purifica, brucia ciò che è di troppo, ciò che deturpa la nostra bellezza, quella bellezza che Egli ci ha donato, come il fuoco purifica l'oro, toglie le scorie e ne fa brillare la lucentezza.
Se vogliamo capire cosa comporta il Battesimo per noi guardiamo all'esperienza che vive Gesù così come ce la descrive l'Evangelista.
Gesù è in preghiera, ha dunque aperto il cuore al Padre, i cieli si aprono, la risposta del Padre non si fa attendere, questo scambio d'amore prende una forma corporea, lo Spirito Santo scende su Gesù come una colomba mentre il Padre annuncia "Tu sei il Figlio mio, l'amato, in te ho posto il mio compiacimento".
Quanto Gesù ha vissuto quel giorno al Giordano è offerto a ciascuno di noi oggi. I doni di Dio non sono mai limitati, il Battesimo non si è concluso con la fine del rito, è un dono che è iniziato con quel rito ma che continua anche oggi e per ogni giorno della nostra esistenza. Ciò significa che quanto descritto dal Vangelo lo possiamo vivere e sperimentare in ogni giorno della nostra vita.
Dobbiamo solo imparare ad aprire il cuore al Signore, permettere allo Spirito Santo di agire in noi, in tutta la nostra persona, non solo nel nostro spirito, entrare in dialogo con il Padre per mezzo di Gesù. Proviamo, per una volta, a lasciare la preghiera di richiesta e di supplica, impariamo a lodare Dio, ad aprirgli il cuore, a dirgli "grazie", ad abbandonarci a Lui, alla sua forza, alla sua opera di trasformazione, di cambiamento. Mettiamoci in ascolto, con la semplicità e l'umiltà del cuore, capaci di lasciarci stupire, pronti a saperci riconoscere figli amati, perché questo è ciò che il Padre vuole dire a ciascuno di noi: "tu sei figlio mio, amato, in te mi compiaccio". Spesso pensiamo di non esserne degni o temiamo che questa parentela con Dio ci possa essere di ostacolo nel raggiungimento dei nostri obbiettivi. A ben guardare però tutti i nostri progetti hanno un unico scopo: farci sentire importanti, apprezzati, utili. Nessun progetto umano, però, riesce a soddisfare veramente questa fame di pienezza, a spegnere quella solitudine che è nel nostro cuore che ci spinge a cercare ogni giorno nuovi progetti.
Se invece nella preghiera ci apriamo a Dio, ci abbandoniamo all'abbraccio del suo Spirito d'Amore scopriremo che è proprio nell'essere figli amati che troviamo la soluzione ad ogni nostro problema, non solo quelli spirituali, anche i problemi materiali e quotidiani. Accogliere pienamente il dono del Battesimo, iniziare a vivere come veri figli di Dio, ci fa guardare a tutta la nostra vita in modo completamente diverso, ci fa vedere soluzioni per le nostre difficoltà che non avevamo mai nemmeno considerato.
Il Battesimo è il dono più prezioso e bello che abbiamo mai ricevuto, non lasciamolo chiuso in un cassetto, viviamolo ogni giorno e troveremo la nostra gioia.
Nessun commento:
Posta un commento