Pagine

sabato 21 febbraio 2015

Tempo per amare - Riflessione sul Vangelo di domenica 22 febbraio 2015

Conosco poche persone che, da bambini, erano sempre contenti di andare a scuola. Alla maggior parte di noi l'idea di dover andare a scuola ogni giorno non ci faceva saltare di gioia. Da adulti, poi, ne abbiamo imparato ad apprezzare l'importanza. Nella vita, infatti, per tutte le cose importanti ci vuole un tempo di preparazione, un tempo in cui imparare ciò che ci servirà per svolgere un mestiere, per realizzare un compito, un incarico, per affrontare le responsabilità della vita. Affinché, però, la formazione sia completa si deve anche imparare ad affrontare le situazioni difficili, gli imprevisti, bisogna imparare a gestire ciò che potrebbe andare male.
Anche Gesù è andato a scuola da ragazzo, ha studiato come noi, poi però, appena prima di iniziare il suo ministero, appena prima di incominciare ad annunciare il Vangelo, ha fatto una scuola particolare, la scuola del deserto e della tentazione.
La breve pagina di Vangelo di questa domenica ci dice che Gesù è stato sospinto dallo Spirito nel deserto e lì è rimasto quaranta giorni, tentato da Satana, in compagnia di bestie selvatiche e servito dagli angeli.
È una scuola che a noi sembra piuttosto strana, fatta di silenzio, di solitudine, di rinunce, di tentazione, è una scuola dura e faticosa, in cui Gesù impara ad andare all'essenziale, a non lasciarsi distrarre da comodità, da successi, da dalle opinioni della gente. I quaranta giorni nel deserto servono a Gesù per disintossicarsi dalla frenesia del mondo, dalle attese spicciole di molti, dalle pretese di gloria di altri, è venuto per annunciare il Regno di Dio, la buona notizia della salvezza, non per seguire le onde dell'opinione pubblica.
C'è una presenza, in questo racconto, che forse ci stupisce un po': Satana che tenta Gesù. Non dobbiamo stupirci, Gesù è vero Dio e vero uomo e in quanto tale è tentato come siamo tentati noi. Ogni volta che scegliamo di compiere la volontà del Padre, ogni volta che, come Gesù, scegliamo di fidarci più di Dio e del suo disegno che dei nostri progetti, Satana viene a tentarci, viene a proporci una via più semplice, meno impegnativa, apparentemente più appagante, viene a proporci di abbandonare la volontà del Padre per seguire gli istinti della nostra carne, i nostri capricci, le nostre curiosità. Il suo scopo è allontanarci dalla volontà di Dio perché è nel compimento di essa che troviamo la nostra vera gioia, il senso della nostra vita, la piena realizzazione di noi stessi.
Non dobbiamo averne paura, non abbiamo nulla da temere, il demonio non ci può costringere a compiere il male, ad allontanarci da Dio, a peccare, cercherà di farcelo credere ma in realtà non può obbligarci perché Dio non permette mai che la nostra libertà venga annullata dal maligno.
Anche noi abbiamo davanti quaranta giorni, la Quaresima, possiamo anche noi scegliere di vivere questo tempo come un momento di grazia, come un'occasione di deserto. I tanti impegni della vita quotidiana non ci permetteranno di abbandonare tutto e ritirarci in un luogo solitario, ma, forse, potremmo cercare di fare un po' di deserto nella nostra vita, magari rinunciando a qualche attività secondaria, ritagliando un po' di tempo in più per la preghiera e l'ascolto della Parola di Dio. Certo, sappiamo già che ci sarà il tentatore che ci farà sembrare una scelta come questa inutile o inattuabile, impensabile da realizzare, ci farà sembrare gli altri impegni come impellenti e ineliminabili.
Proviamoci! Proviamo a scegliere di vivere un po' di deserto, spegniamo il televisore, il computer, il tablet e anche il cellulare, apriamo il Vangelo e lasciamoci illuminare dalla Parola di Dio, lasciamoci raggiungere dalla sua salvezza.
Gesù ce lo ha appena detto! "Il tempo è compiuto, il Regno di Dio è vicino, convertitevi e credete nel Vangelo". Questo invito non era solo per i galilei di duemila anni fa, è anche per noi oggi! Anche per noi il tempo è compiuto, è il momento giusto, il momento di smetterla di sopravvivere annaspando tra i mille impegni della vita quotidiana che ci lasciano solo stanchi e vuoti, è il momento di convertirci, cioè di cambiare modo di pensare e di guardare alla nostra vita. Impariamo a riconoscere la verità della nostra esistenza, non siamo stati fatti per correre dietro a mille impegni, siamo stati fatti per amare perché questo è quello che fa Dio, nostro Padre! Non dobbiamo abbandonare ogni nostro impegno ma iniziare a vivere tutto per amore, a compiere ogni gesto, ogni compito, ogni azione per amore, per amore di Dio e dei nostri fratelli. Sembra difficile perché non lo abbiamo mai fatto e non lo abbiamo mai nemmeno pensato.
Se però ci fermiamo un momento a guardare alla nostra vita, apparirà subito chiaro che tutto quello che facciamo per amore è faticoso ma ci lascia sereni e gioiosi. Un papà o una mamma che devono alzarsi nel cuore della notte per dar da mangiare al figlio neonato sono sicuramente affaticati ma il loro cuore è colmo di gioia. Perché, allora, non iniziare a fare tutto per amore, anche le cose più noiose, anche quelle che ci costano di più?
Il Vangelo, la buona notizia, è proprio questa! Che abbiamo un Padre che ci ha amato così tanto da dare suo Figlio per noi, per insegnarci ad amare sempre, in ogni situazione, in ogni cosa. E così facendo scopriremo che l'amore è il nostro elemento naturale, come l'acqua per un pesce!
Questa Quaresima che abbiamo davanti è un tempo di grazia, sta a ciascuno di noi saperlo cogliere, saperlo sfruttare pienamente, lasciando ciò che è di troppo nella nostra vita e imparando a vivere tutto per amore.









Nessun commento:

Posta un commento