Estate, tempo di vacanze! Tutti aspettiamo l'estate per farci un po' di vacanza, magari andiamo al mare, in montagna, in altri luoghi, magari restiamo a casa perché non possiamo permetterci la villeggiatura ma tutti aspettiamo l'estate per riposarci. Sì perché la nostra vita è stressante, siamo sempre presi da mille impegni e preoccupazioni, ci sentiamo affaticati e oppressi da tanti problemi e non vediamo l'ora di poter staccare la spina, di andarcene via e poter dimenticare tutto, almeno per qualche giorno. Il problema è che al nostro ritorno ritroviamo tutti i nostri problemi, le nostre preoccupazioni, i nostri guai che ci aspettano sulla porta di casa esattamente come li avevamo lasciati.
Cos'è che ci affatica e opprime veramente? La paura del male, lo sforzo di far girare le cose come le abbiamo pensate noi, l'incertezza del domani... tutte queste cose ci generano ansia e ci sfiniscono, la maggior parte della nostra stanchezza non è fisica ma mentale, psicologica, è stanchezza causata dalla paura.
A nessuno, naturalmente, piace tutto questo, tutti vorremmo una vita serena, leggera, senza preoccupazioni, senza ansie, in cui tutto gira bene, in cui non dobbiamo temere per il futuro, è per questo che desideriamo tanto le vacanze perché ci sembrano un tempo di serenità e spensieratezza. Ma le vacanze finiscono e tutto torna come prima.
Dobbiamo, dunque, rassegnarci? No, non dobbiamo rassegnarci, dobbiamo cambiare prospettiva di vita, dobbiamo iniziare a guardare alla nostra vita con occhi diversi.
Iniziamo con il riconoscere che non siamo così bravi e perfetti da poter fare tutto quello che vogliamo, né che siamo in grado di controllare ogni cosa, ogni aspetto della vita; rassegnamoci al fatto che non possiamo prevedere il futuro né possiamo evitare contrattempi, cambi di programma, imprevisti; ammettiamo di non avere una conoscenza completa di tutto, di esserci sbagliati altre volte e che sicuramente ci sbaglieremo ancora in futuro; in una parola: impariamo a riconoscerci piccoli e bisognosi di Dio.
Questa è la porta d'ingresso in un modo diverso di guardare alla vita e di vivere la vita! La mia vita non la faccio più dipendere da me ma lascio che sia Dio a guidarla. Scelgo di prendere il giogo di Gesù che è veramente un peso dolce e leggero, decido di fidarmi di Lui e di ascoltare quello che desidera dirmi.
In questo periodo estivo in cui abbiamo un po' più di tempo libero, anche se fa caldo, dedichiamo un po' di spazio in più alla preghiera, all'ascolto della Parola di Dio. Fermiamoci a pregare, leggiamo il Vangelo, magari iniziamo proprio con le letture di questa domenica, riprendiamole in mano durante la settimana e chiediamo al Signore " Gesù, cosa vuoi dire a me, alla mia vita, con questa tua Parola?".
Non dobbiamo avere timore di dialogare con il Signore, solo dobbiamo lasciare che ci risponda e dobbiamo essere disposti ad ascoltarlo e a lasciarci dire quello che vuole lui, non quello che vogliamo sentirci dire!
Il Signore parla davvero a ciascuno di noi e non c'è bisogno di aver fatto studi teologici per capirlo.
Potrà venire la tentazione di dire "Ma io non sono capace di cambiare vita, di smetterla di preoccuparmi, non sono capace di abbandonarmi alla volontà di Dio." Appunto è una tentazione, viene dal maligno che cerca di farci credere che siamo ancora schiavi della carne, dei nostri istinti, delle nostre paure, dei nostri bisogni, che vuole farci credere che alcune cose sono più forti di noi. Non è vero! Non siamo più sotto il dominio della carne ma siamo nello Spirito Santo che ci ha resi liberi! Libertà che non è fare tutto quello che mi passa per la testa (questa è un vero inganno che ci fa essere schiavi delle nostre pulsioni e delle nostre emozioni) ma libero di scegliere ciò che porta verità e bene nella mia vita. Lasciamoci allora guidare dallo Spirito, non dobbiamo averne paura, non dobbiamo temere che ci faccia fare cose che non ci piacciono, Dio non ci costringe mai, ci propone la sua via, la sua gioia, la sua pace, poi sta a noi sceglierla.
Un ultimo passo importante è imparare a lodare il Signore per ogni cosa, a ringraziarlo prima ancora di aver visto i suoi benefici, sembra strano ringraziare prima di aver ricevuto ma lo possiamo fare perché sappiamo che veramente il Padre provvede a tutti noi ciò che ci è necessario, in questo impariamo da Gesù che loda il Padre perché ha rivelato queste cose ai piccoli: quei piccoli non sono solo i contemporanei di Gesù ma siamo anche noi, se ci sappiamo fare piccoli, Gesù ha lodato il Padre anche per noi che viviamo duemila anni dopo... noi possiamo ringraziare e lodare Dio per i benefici che compirà nella nostra vita quotidiana.
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