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sabato 26 luglio 2014

Quanto di più prezioso possiamo avere - Riflessione sul Vangelo di domenica 27 luglio 2014

A tutti, sicuramente, è capitato di desiderare qualcosa intensamente e di essere disposti a privazioni e sacrifici per poterla ottenere, che fosse un giocattolo quando eravamo bambini o a una vacanza quando eravamo più grandi, tutti, chi per una cosa, chi per l'altra, abbiamo rinunciato ad altro per conquistare ciò che in quel momento ritenevamo la cosa più importante della nostra vita. Se ricordate bene, per quanto impegnativi e faticosi siano stati quei sacrifici, li abbiamo fatti con gioia perché ci permettevano di realizzare il nostro sogno.
Anche da grandi ci guardiamo intorno e cerchiamo di capire per cosa valga la pena di fare sacrifici, per cosa impegnarsi fino in fondo. Per alcuni è il lavoro, l'affermazione professionale, per altri è la propria arte, per altri ancora la propria famiglia, tutte cose che riempiono la vita, o almeno che sembrano riempirla ma che, in realtà, lasciano sempre degli spazi vuoti che non permettono di sentirsi veramente e pienamente soddisfatti.
Ma c'è qualcosa per cui valga davvero la pena di giocarcisi la vita? Sì, il Regno di Dio!
Il Regno di Dio è quella perla preziosa, quella che non assomiglia a nessun altra, è quel tesoro che non ha eguali, che non puoi nemmeno paragonarlo con altri perché è una categoria a parte, gli anglofoni direbbero è un outsider. Il problema è che invece lo giudichiamo con gli stessi parametri con cui giudichiamo gli altri aspetti della nostra vita: guadagno, convenienza, comodità.
Il Regno di Dio va valutato, invece, come si valuta il capolavoro di un grande artista, non si può metterlo a confronto con altri. Che senso avrebbe, per esempio, confrontare il Giudizio Universale di Michelangelo con Guernica di Picasso? Sono due capolavori incommensurabili!
Entriamo, allora, in un ordine di idee diverso, iniziamo a lasciarci raggiungere da Dio attraverso la sua parola, lasciamo che ci faccia comprendere quale tesoro immenso è il suo Regno per la nostra vita, quanto possa trasformarla, portandoci verità, bontà e giustizia.
Il re Salomone lo aveva compreso bene, infatti, quando all'inizio del suo regno ha la possibilità di chiedere qualcosa a Dio egli chiede un cuore docile che sappia distinguere il bene dal male, che sappia riconoscere la verità e, poiché Dio solo è verità, Salomone chiede un cuore che sappia riconoscere Dio stesso.
Ma è davvero così importante per la nostra vita accogliere il Regno di Dio? È molto più che importante, è ciò che la cambia!
Accogliere Dio nella nostra vita, affidare a Lui ogni cosa è permettergli di operare in noi, è lasciargli trasformare anche il male che ci opprime, perfino il male che abbiamo scelto di compiere, i nostri peccati, in occasioni di bene. San Paolo ci ricorda che "tutto concorre al bene di coloro che amano Dio" (Rm 8,28) cioè il Signore trasforma il male che è presente nella nostra vita in una via di salvezza.
Possiamo anche farne a meno, ma poi il male continuerà a farci male, a portarci sofferenze, a farci soffrire.
Mettiamoci anche noi in cerca di questa perla preziosissima che è il Regno di Dio, disponiamoci a rinunciare a tutto per poterne fare parte, sembra un sacrificio grande ma quello che si ottiene è molto più prezioso, importante, bello di quello che lasciamo.

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