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sabato 10 maggio 2014

Guidati verso la vera gioia - Riflessione sul Vangelo di domenica 11 maggio 2014

Vi è mai capitato di rimanere chiusi in ascensore? Un'esperienza davvero brutta! Non vedi l'ora che vengano a liberarti, a tirarti fuori, perché lì dentro ti senti soffocare. (Un amico che ci lavora mi ha tranquillizzato che ogni ascensore è progettato per far passare tutta l'aria sufficiente per respirare normalmente in attesa dei soccorsi!)
A nessuno piace stare chiuso in un luogo angusto, eppure molte volte trasformiamo la nostra vita in un recinto stretto, fatto di sicurezze, di abitudini, di idee consolidate dalle quali non siamo disposti a separarci. Il recinto sarà anche stretto ma ci dà una certa sicurezza, ci conforta perché lo conosciamo bene, non ci riserva sorprese e non ci mette in discussione. 
La nostra vita spirituale è spesso un recinto stretto, fatto di pratiche religiose, di buone azioni, di rapporti corretti e civili, è spesso la vita del "buon cristiano". 
Ma che male c'è? Apparentemente nessuno. Non c'è nulla di male ad andare a Messa ogni domenica, a dare l'elemosina al povero alla fermata della metropolitana, ad avere rapporti civili con i vicini e corretti con i colleghi, non c'è nulla di male, anzi sono tutte cose buone e giuste... 
Il problema è nell'intenzione che mettiamo nel compierle: se tutte queste pratiche buone ci servono per "assicurarci il Paradiso" per metterci a posto la coscienza, ci siamo creati il nostro piccolo recinto sicuro che non lascia spazio di movimento a Dio.
A Gesù le prigioni e gli spazi angusti non piacciono per questo viene nel nostro recinto e ci spinge fuori, come un pastore fa con le pecore, e ci conduce verso una vita completamente diversa, una vita nuova.
Gesù è il nostro buon pastore che vuole condurci alla vera libertà che non è fare quello che ci pare all'interno delle nostre sicurezze, ma seguire la sua voce, andare dietro di Lui e lasciarci condurre alla vera gioia. Sembra difficile ma è molto più semplice di quanto non immaginiamo: dobbiamo solo lasciarci guidare dal Signore Gesù, ascoltando la sua voce, basta solo voler compiere la sua volontà. 
Dobbiamo uscire dalle nostre certezze, dobbiamo lasciare la nostra idea di Dio, molto angusta, spesso sbagliata, che ci fa pensare a Lui come a un fiscalista che calcola azioni buone e cattive e poi condanna o salva a seconda della percentuale. 
Dio è amore misericordioso, è un Padre che si prende cura di noi, che ha preparato per noi pascoli freschi e verdeggianti in cui possiamo riposarci, in cui vivere con serenità una intimità con Lui.
No, non mi sto riferendo al Paradiso, quello sarà molto meglio di così, mi sto riferendo alla nostra vita qui, oggi, a questa vita che spesso assomiglia più ad un angusto recinto. 
Basta! Lasciamoci condurre da Gesù nel pascolo che ha pensato per noi, fidiamoci di Lui, ascoltiamo la sua voce ogni giorno! Non lasciamo che l'unico momento in cui siamo raggiunti dalla Parola di Dio sia la Messa domenicale, che spesso ascoltiamo un po' distrattamente, impariamo a leggere una pagina di Vangelo ogni giorno, dedichiamo qualche minuto alla preghiera, alla relazione con il Signore Gesù. Chiediamogli di guidare la nostra vita, di vincere le nostre paure e i nostri dubbi, lasciamogli la libertà di dirci quello che vuole, non pretendiamo che risponda alle nostre domande come noi vogliamo, saremmo ancora nel nostro recinto. Impariamo a fidarci della fantasia di Dio che ha in serbo per ciascuno di noi cose meravigliose che noi nemmeno ci aspettiamo!
Gesù stesso è la porta che ci fa uscire dalle nostre prigioni, passiamo attraverso di Lui, attraverso il suo amore, attraverso la sua vita, vita che Egli ci dona in abbondanza perché non venga mai meno.
Il dono del Battesimo che abbiamo ricevuto è questo passaggio, è l'ingresso nella vita piena, la vita di Cristo Risorto, ce la portiamo nel cuore, la possiamo vivere già ora se solo ci lasciamo liberare, se solo siamo disposti ad abbandonare le nostre certezze e permettere a Dio di stupirci ogni giorno con le meraviglie del suo amore per ciascuno di noi.

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