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sabato 1 luglio 2017

Gradualità - Riflessione sul vangelo di domenica 2 luglio 2017

Nella vita, per ogni nostra attività, abbiamo bisogno di gradualità. Quando nasciamo le uniche cose che sappiamo fare sono piangere e succhiare, tutto il resto lo impariamo un po' alla volta. Crescendo diventiamo però anche piuttosto impazienti e vorremmo poter fare ogni cosa bene dalla prima volta, ci piacerebbe non dover faticare, che tutto fosse semplice e indolore. Impariamo però ben presto che le cose importanti costano impegno e fatica, capita così che a volte davanti a situazioni esigenti ci tiriamo indietro e rinunciamo.  
Anche la vita cristiana a volte ci sembra impegnativa e faticosa, alcune pagine del Vangelo ci sembrano troppo impegnative ed esigenti per cui quasi non le prendiamo in considerazione o pensiamo siano rivolte solo a preti e suore.
La pagina di questa domenica è sicuramente molto esigente: Gesù ci chiede di perdere la nostra vita per lui, di non amare nessuno più di lui, di prendere la nostra croce e seguirlo... e non appena sentiamo parlare di croce smettiamo subito di ascoltare. 
Anche nella vita cristiana, però, c'è bisogno di gradualità. Gesù non ci impone di mollare tutto, di non frequentare più nessuno dei nostri cari, di partire per terre lontane dove vivere in totale povertà... 
Gesù ci indica la via per la nostra gioia e la pienezza della nostra vita che non è un traguardo da raggiungere ma un percorso da compiere. 
Proviamo a leggere la pagina di Vangelo di questa domenica dal fondo: il Signore ci invita ad accogliere i suoi discepoli, i suoi profeti, coloro che ci testimoniano con la loro vita la bellezza dell'amore di Dio. Iniziamo ad accogliere loro!
Non nascondiamoci dietro false scuse, i testimoni del Signore Gesù sono attorno a noi: sono nostri colleghi di lavoro, sono nostri vicini di casa, sono gli amici di una vita, sono magari anche nostri parenti. Accogliamoli, facciamoci raccontare come il Signore ha cambiato la loro vita, di come la fede in lui abbia dato nuova luce al loro cammino, pace e serenità anche davanti alle avversità. Accogliamoli non solo mostrando gentilezza e buone maniere, accogliamo nel nostro cuore le loro testimonianze, lasciamoci interrogare dalle loro parole, dai loro gesti, dalle loro esperienze. Impariamo attraverso il loro esempio a fidarci di Dio, del suo amore che non è solo per pochi ma è per ogni uomo. 
Gradualmente, man mano che apriremo il nostro cuore al Signore, inizieremo a capire non solo che possiamo fidarci di lui ma che solo mettendo lui sopra ogni altra cosa, la relazione con lui prima di ogni altra relazione, anche le più importanti e fondamentali, la nostra vita acquisterà senso. 
Accogliendo i suoi testimoni accogliamo il Signore stesso nella nostra vita, ascoltando il Vangelo ascoltiamo lui stesso che parla con noi, con ciascuno di noi. Gradualmente crescendo nella relazione con lui comprendiamo che inseguire progetti, ideali e sogni non ci porta a nulla di soddisfacente, che la sola nostra gioia è compiere il suo disegno d'amore con noi. La tanto temuta croce non è una sofferenza necessaria ma la possibilità di amare i fratelli fino alla fine, donando tutto e rinunciando completamente a noi stessi. Solo l'amore donato ci rende veramente gioiosi e ci dà quel senso di pienezza e completezza che null'altro al mondo può darci.
Non spaventiamoci, dunque, se a volte Gesù ci sembra troppo esigente, se ci chiede qualcosa è perché possiamo farlo e facendolo troviamo la nostra salvezza.

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