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sabato 2 aprile 2016

Insieme - Riflessione sul Vangelo di domenica 3 aprile 2016

Nella seconda domenica di Pasqua, ogni anno, la Chiesa ci fa ascoltare il racconto dell'incontro di san Tommaso con il Signore Gesù. Diciamocelo, Tommaso ci sta particolarmente simpatico perché un po' tutti ci riconosciamo in lui. Chi di noi non ha mai dubitato, anche solo per un momento, che Gesù sia veramente risorto? Ma anche , chi di noi non vorrebbe poter fare la stessa esperienza, poter toccare il Signore Risorto? Poi i più diligenti di noi dicono a se stessi: "no, devo credere, devo accettare quello che mi viene raccontato da chi è venuto prima di me..." E così ci troviamo a pensare che l'incontro con il Signore Gesù sia stato un privilegio degli Apostoli e che noi dobbiamo accontentarci di un racconto, di leggerne una sorta di resoconto su un libro antico.
L'intenzione di Gesù, però, è esattamente quella opposta, non fa il prezioso, non resta nascosto, vuole incontrare ciascuno di noi, vuole farsi presente nella nostra vita, vuole mostrarsi a noi veramente risorto! Come? Beh, non come a Tommaso, facendosi toccare, ma in un modo altrettanto reale e vero, nell'esperienza della fede. Gesù dice a Tommaso "Beati coloro che pur non avendo visto crederanno" e così non ci sta dicendo semplicemente di dar credito a quello che i cristiani raccontano da duemila anni ma ci indica la via per l'incontro con lui: la fede.
Ma cos'è la fede? Che significa credere? Significa aprire il cuore a Dio, permettergli di parlarci, di rivelarsi a noi, di manifestarci la sua presenza.
Dove? Qual è il luogo in cui avviene questo incontro, dove si vive la fede? Nella comunità, nella Chiesa! Il Vangelo dice "Gesù stette in mezzo e disse..." Gesù si manifesta nella comunità degli Apostoli riuniti, Tommaso che è da solo, infatti, non lo incontra, e una settimana dopo nuovamente Gesù si manifesta nella comunità riunita. Possiamo incontrare il Signore Risorto solo nella comunità perché la Resurrezione è un atto d'amore e come tale può essere compreso solo lì dove si vive l'amore.
Ogni volta che partecipiamo all'Eucaristia la comunità è riunita, c'è la stessa situazione di quel primo giorno dopo il sabato, possiamo incontrare il Signore Gesù, se siamo ben disposti, se non ci isoliamo. 
La prossima volta che partecipiamo all'Eucarestia guardiamoci intorno, ci saranno visi conosciuti e altri che vediamo per la prima volta, con alcuni dei presenti avremo un'amicizia che dura da tanto tempo, di altri non conosceremo nemmeno il nome. Guardiamo bene le persone e nel nostro cuore ringraziamo Dio perché tutti quelli sono i fratelli che ci ha donato e sarà attraverso di loro, amando loro che potremo incontrare Gesù Risorto. Le prime volte sembrerà strano, è qualcosa a cui non siamo abituati, spesso partecipiamo alla Messa come si partecipa ad una conferenza, limitandoci ad ascoltare, allo scambio di pace diamo la mano al vicino come lo saluteremmo trovandolo sull'ascensore. Iniziamo a riconoscere chi abbiamo accanto come un fratello da amare. 
Solo scegliendo e vivendo l'amore per il fratello potremo scoprire il grande amore che il Signore Gesù ha per noi, solo così lo incontreremo nella fede e incontrandolo nella fede, vivremo la beatitudine eterna. 

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