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sabato 4 ottobre 2014

Il giusto valore di quello che abbiamo - Riflessione sul Vangelo di domenica 5 ottobre 2014

"C'è più gioia nel donare che nel ricevere" dice un proverbio e, a meno di non essere egocentristi irrecuperabili, è vero. È bello fare un regalo speciale a una persona che amiamo, non di quei regali costosi che facciamo più per far bella figura che per fa piacere a chi riceve, quei regali che facciamo col cuore, che magari non valgono gran che o che facciamo con le nostre mani, ma regali pensati e personalizzati. Quanta delusione, però, se quel dono non viene apprezzato, se viene accantonato in fretta e poi rapidamente dimenticato. Ci restiamo male e con ragione, non è per il valore materiale del regalo stesso ma perché vediamo ferito il nostro amore.
Penso che a tutti sia capitata una situazione del genere e sappiamo bene come ci si sente, tenendo bene in mente tutto ciò: quando è stata l'ultima volta che abbiamo ringraziato il Signore per quanto ci ha donato? Non mi riferisco solo ai doni più grandi ma a tutto quello che abbiamo, quello che ci circonda! Per esempio: quando abbiamo ringraziato Dio per l'acqua?
Il mondo in cui viviamo ci porta a correre sempre e a dare per scontate tante cose, pensiamo che ci sia tutto dovuto, che sia normale che il mondo attorno a noi esista, che possiamo sfruttarlo come ci pare, a nostro uso e consumo...
Ma non ci stiamo perdendo qualcosa? Ma davvero abbiamo fatto qualcosa di così grande per meritare questa meraviglia che è l'universo in cui abitiamo, così bello e perfetto? Non so voi, io no!
Possiamo allora iniziare a guardarci intorno con uno sguardo diverso, possiamo iniziare a non dare nulla per scontato, possiamo iniziare a riconoscere in tutto quello che abbiamo un dono speciale di Dio, per nulla scontato e sicuramente non meritato.
Gli scienziati ci dicono che la vita si è sviluppata sulla Terra perché è un ambiente adatto: è alla giusta distanza dal sole, è composta di determinati elementi, ha un'atmosfera composta di gas specifici, sugli altri pianeti non c'è vita perché mancano queste condizioni.
Ma non potrebbe essere letta anche al contrario? Non potrebbe essere che la Terra sia così proprio perché potesse accogliere la vita?
Se proviamo a smettere di pensare alla vita come al frutto del caso e iniziamo a pensare che sia il risultato di un progetto, un progetto che come unico scopo ha l'amore per l'uomo forse cambia la nostra prospettiva, il nostro sguardo sul mondo intero.
Dio ci ama, si prende cura di noi con una grande tenerezza e attenzione, predispone tutto ciò che ci è necessario, ci ha preparato una vigna e ora ce la affida affinché ci possiamo lavorare diventando così suoi collaboratori. Apriamo lo sguardo e iniziamo a riconoscere in ciò che abbiamo un dono di Dio: la nostra famiglia, gli amici, la Chiesa, la nostra Nazione, la città in cui viviamo, le persone che incontriamo, il nostro lavoro, le nostre occupazioni... tutto è vigna di Dio perché non abbiamo fatto nulla per meritarcelo, tutto è un dono speciale.
Ma i doni speciali chiedono di essere custoditi, curati, e utilizzati secondo il loro fine.
La tentazione di ignorare chi sia l'autore di tutto questo, di pensare che tutto quello che abbiamo ci sia dovuto, sia scontato, ci appartenga e ne possiamo disporre a nostro uso e consumo è grande. Questa tentazione però ci porta a sfruttare tutto senza ottenerne un frutto buono ma solo acini acerbi, inutili portandoci ad autocondannarci a una vita triste, angosciata e vuota.
Possiamo, invece, iniziare a considerare tutto ciò che vedo nella mia vita come un dono di Dio che mi chiama a una responsabilità, ad una risposta vera e impegnata.
Iniziamo con il lodare e ringraziare Dio per quanto ci ha donato, tutti i giorni, come prima cosa della giornata, appena apriamo gli occhi al mattino.
Continuiamo il nostro impegno prendendoci cura di ciò che abbiamo e custodendolo come si custodisce il dono prezioso di una persona cara: la nostra famiglia, i nostri amici, il lavoro, l'ambiente... impariamo a custodire!
Lavoriamo, poi, non per il nostro esclusivo tornaconto, cerchiamo il bene di tutti, l'armonia in famiglia, a scuola o al lavoro, nelle amicizie, con tutto il creato.
Se sapremo vivere così la nostra vita inizierà a produrre frutti buoni, a darci gioia e pace, nella condivisione e nell'impegno per il bene comune troveremo ciò che da senso e pienezza alla nostra vita.
Dio ha fatto tanto per ciascuno di noi, impariamo a riconoscerlo e a dargli il giusto valore e la nostra vita sarà nella sua gioia eterna.

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