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sabato 14 ottobre 2017

Festa vera - Riflessione sul Vangelo di domenica 15 ottobre 2017

Molti anni fa, in una sua celeberrima canzone, Lucio Dalla immaginava un nuovo anno in cui fosse festa ogni giorno. Chi di noi non vorrebbe far festa ogni giorno? La festa è quel momento in cui puoi dimenticarti di tutti i problemi, delle tue preoccupazioni, dei tuoi guai, dei tuoi mali. È il tempo della spensieratezza, della gioia, tempo in cui si mangia e si beve in compagnia: la festa è ciò che più si avvicina alla felicità che tutti cerchiamo.
E se quello che Lucio Dalla cantava come un'utopia potesse invece essere la nostra quotidianità? Senza nemmeno bisogno di trasferirsi a Ibiza o in qualche altra località turistica famosa per la "movida".
Tutta la nostra vita può essere una festa, una grande e gioiosa festa di nozze! Gesù sceglie quella che ai suoi tempi era la festa più importante della vita come immagine per farci capire che Dio
ci chiama a condividere la sua gioia.
Bello!!! Ma sembra ancora più utopico della canzone di Dalla. Non ci crediamo molto, anzi spesso ci sentiamo abbandonati da Dio, ci sembra di affogare nei nostri problemi, nelle nostre fatiche e nei nostri dolori, vorremmo vederli risolti subito, con un colpo di bacchetta magica, vorremmo far festa come fa festa il mondo, evitando i problemi, dimenticando le responsabilità, pensando solo a soddisfare il nostro desiderio di svago. Così l'invito che il Signore ci fa ogni giorno a partecipare al suo banchetto di nozze non lo prendiamo nemmeno in considerazione, ormai non lo riconosciamo nemmeno più. Siamo tanto impegnati, abbiamo tante cose da fare, dobbiamo faticare tanto per poterci conquistare un angoletto di relax e divertimento. Sono finite da poco le ferie e magari stiamo già pensando a quelle prossime. Quando capita qualcosa che scombina, anche solo di poco, i nostri programmi andiamo su tutte le furie, ce la prendiamo con tutto e con tutti, Dio in primis.
Se solo fossimo un po' meno egocentrici, se solo considerassimo la nostra vita da una prospettiva più ampia, se solo iniziassimo a pensare che problemi, difficoltà, fatiche e anche le malattie e le sofferenze non devono necessariamente sparire dalla nostra vita per darci sollievo. C'è un proverbio che dice "non tutti i mali vengono per nuocere", se ogni male, ogni difficoltà e ogni sofferenza della nostra vita la mettiamo nelle mani di Dio, gli permettiamo di guidarci ad affrontarla, di donarci forza, conforto, coraggio allora anche la situazione più difficile diventerà un'occasione di grazia perché "tutto concorre al bene di coloro che amano Dio" (Rm 8,28).
La festa di nozze a cui Dio ci invita non è solo la vita eterna in cui entreremo dopo aver terminato il nostro pellegrinaggio qui su questa terra, non è una promessa lontana, è una gioia vera profonda e autentica che possiamo vivere già da adesso, ogni giorno. Non è una festa come quelle del mondo in cui dimenticarci di ciò che ci opprime, salvo poi ritrovare tutto appena torniamo a casa. È una festa vera, è vivere la nostra vita quotidiana nella gioia del Signore, nella consapevolezza che, qualunque cosa ci accada, siamo figli amati, custoditi nelle mani di Dio e nulla potrà mai strapparci dal suo amore.
Ad ogni festa ci si presenta indossando l'abito adatto, anche alla festa di Dio dobbiamo partecipare con l'abito adatto che è l'abito della fede che abbiamo ricevuto nel Battesimo. È un abito che non è fatto di stoffa ma di fiducia in Dio e nella sua sapienza, è fatto d'amore concreto, vissuto, donato, è fatto di speranza, attesa abbandono alla sua volontà.
Tutto questo non è qualcosa per pochi fortunati, la festa di Dio non ha una lista chiusa, è per ciascuno di noi, è vera e reale, dobbiamo solo accogliere il suo invito, fidarci di lui, partecipare il più possibile al suo banchetto, nutrirci della sua Parola, dei suoi Sacramenti, della sua grazia. Siamo fatti per essere sempre nella gioia, lasciamo la tristezza al demonio, viviamo invece da gioiosi figli di Dio!

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