Eccoci alle soglie della Settimana Santa, la grande settimana, la settimana più importante dell'anno, quella in cui contempleremo tutto l'amore del Signore per noi.
La Domenica delle Palme apre questo tempo santo con due Vangeli: l'ingresso di Gesù a Gerusalemme accolto dalle folle dei discepoli in festa e il lungo racconto della Passione. Due pagine che sembrano in contrasto tra loro, prima la festa poi la condanna... Penso però che, ancora una volta, descrivano bene la nostra vita di fede. Quante volte, anche noi, abbiamo cercato e accolto il Signore nella nostra vita e poi, poco dopo, lo abbiamo rinnegato, escluso, dimenticato.
Soffermiamoci sul lungo racconto della Passione, centro di tutta questa grande settimana. Preferiremmo passare subito oltre, arrivare subito alla Pasqua, non ci piace ascoltare il racconto dei patimenti del Signore Gesù, quella grande sofferenza ci fa paura, ancora di più quando consideriamo che è dono d'amore per noi, che il Signore si è lasciato inchiodare alla croce per salvarci.
La Passione secondo Matteo, che ascoltiamo quest'anno, si apre con il tradimento di Giuda, l'amico, uno dei Dodici, uno di cui Gesù si era fidato, proprio lui lo tradisce, lo vende per trenta monete d'argento. Anche Pietro, poco dopo, pur avendo giurato di seguirlo fino alla morte, davanti a una giovane serva si impaurisce e lo rinnega. Ecco tutta la nostra fragilità umana, ci siamo anche noi in Giuda e Pietro, anche noi rinneghiamo e tradiamo Gesù ogni volta che decidiamo di fare di testa nostra, di decidere da soli ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ciò che è bene e ciò che è male.
Nel testo poi ritorna più volte una annotazione "affinché si compisse la Scrittura". Tutta la Passione del Signore non è altro che la piena dimostrazione della sua fedeltà, del suo amore fedele per noi. Gesù è venuto a compiere la promessa di salvezza, quella promessa fatta ad Abramo, a Mosè, ai Profeti e a tutta l'umanità. anche davanti alla nostra infedeltà, anche davanti al nostro rifiuto, anche davanti alla nostra indifferenza Gesù rimane fedele, fedele alla sua promessa, fedele al suo amore per noi, fino alla fine, fino alla morte.
Contempliamo questo amore, proviamo, nelle celebrazioni di questa Settimana Santa, a ritrovare i segni di questa fedeltà, ascoltiamo con attenzione la Parola di Dio che ci verrà donata, consideriamo i gesti compiuti da Gesù, non solo come memoria di ciò che è avvenuto duemila anni fa, ma riconoscendoli nella nostra vita. Allontaniamo la paura di scoprirci infedeli al suo amore, di riconoscerci ingrati e a volte anche traditori, il Signore resta fedele, sempre. Quando ci sentiamo abbandonati da tutti, quando ci sembra che nessuno ci possa capire ricordiamoci che il Signore è lì, accanto a noi, è sceso nel profondo di ogni nostro dolore, di ogni nostra sofferenza, nell'ingiustizia e nel male più profondo per esserci accanto sempre, in ogni momento, per non lasciarci mai.
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